ZIMBABWE

Mugabe solo e abbandonato si dimette ed evita l’impeachment


Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 21 novembre 2017

Il dittatore ha ceduto. Non ci sarà l’impeachment. Una lotta durata una settimana, che non poteva vincere contro il suo partito Zanu-Pf, le forze armate, il popolo zimbabwiano e anche con l’opposizione di molti dei Paesi del Sadcc (Southern African Development Coordination Conference), area sud del continente africano.

Rimasto solo contro tutti e completamente isolato il vecchio 93enne, presidente dello Zimbabwe dal 1980, ha gettato la spugna, unico modo per evitare l’impeachment.

Robert Mugabe si è dimesso per evitare l’impeachment

Era subentrato ad Abel Muzorewa, vescovo anglicano e primo presidente dell’ex Rhodesia, nella fase di transizione da ex colonia britannica a stato indipendente e per 37 anni, senza interruzioni, Robert Mugabe è rimasto al potere trasformandosi sempre più in un feroce dittatore.

Mappa dello Zimbabwe e collocazione nel continente africano, con la bandiera

Con l’annuncio delle sue dimissioni ci sono state scene di giubilo tra i deputati dello Zanu-Pf, partito al potere, deputati delle opposizioni e soprattutto la popolazione che dal “colpo di stato soft” delle forze armate, prima timidamente e poi con forza è scesa nelle strade sempre più numerosa.

Decine di migliaia di persone in tutto il Paese – dalla capitale Harare a Bulawayo, nel Matabeleland – sventolando le bandiere e avvolgendosi in esse hanno gridato e cantato #MugabeMustGo (Mugabe deve andarsene), un forte segnale per lo Zanu-Pf e per le istituzioni.

Il vecchio leone ormai sdentato w senza unghie ha cercato di prendere tempo, ha tentato di fare lo sciopero della fame, ha sentito le proteste del suo popolo nelle piazze senza ascoltarle. Durante il suo ultimo discorso alla Nazione, nella televisione di stato Zbc, ha persino convocato il Consiglio dei ministri per il giorno seguente, facendo finta che niente fosse cambiato ma dopo l’annuncio dell’impeachment è dovuto tornare con i piedi per terra.

Manifestazione contro Mugabe a Londra

Sicuramente la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella dello scorso 6 novembre quando il dittatore ha silurato il vice-presidente Emmerson Mnongagwe “The Crocodile”, veterano come Mugabe della guerra di liberazione, e suo braccio destro. Lo sbaglio che ha decretato l’inizio della fine del vecchio Bob è stato passare la carica di Mnongagwe alla moglie Grace.

Un’offesa alla Costituzione e una provocazione inaccettabile per tutto l’establishment dell’ex colonia britannica e alle istituzioni che ha dato il via al procedimento di impeachment per “aver permesso a sua moglie di usurpare il potere costituzionale quando non ha il diritto di governare”.

Negli ultimi anni Robert Mugabe è passato da eroe dell’indipendenza a brutale tiranno portando il Paese, considerato la “Svizzera dell’Africa” e seconda economia del continente dopo il Sudafrica, al crack economico-finanziario dove la valuta nazionale – il dollaro zimbabwiano – non viene più utilizzato. Oggi in Zimbabwe la valuta ufficiale è il dollaro americano e, come valute non ufficiali, vengono accettate euro, yen giapponese, rand sudafricano, sterlina britannica e pula del Botswana.

Robert Mugabe e la moglie Grace

Un Paese considerato il granaio dell’Africa oggi è allo stremo e la popolazione alla fame. Ma una grossa responsabilità per la catastrofe che ha colpito lo Zimbabwe è anche dell’ex Prima dama Grace, conosciuta da tutti come “Gucci Grace” per la sua capacità di sperperare denaro delle casse dello stato con esagerata disinvoltura e senza un minimo di vergogna.

La coppia presidenziale agiva e si comportava come se il Paese, il partito e le poche risorse rimaste risorse fossero di sua proprietà vivendo nel lusso più sfrenato come dei monarchi. Ora il giocattolo durato troppo di Robert e Grace si è rotto e i sogni, soprattutto quello della 52enne Grace si sono infranti definitivamente.

Con Emmerson Mnongagwe, rinominato dal Comitato centrale del Partito vice-presidente e per la Costituzione, Presidente ad interim, chissà se lo Zimbabwe riuscirà a tornare il Paese ricco che era una volta.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin

Crediti foto:
– Robert Mugabe
Di Kremlin.ru, CC BY 4.0, Collegamento

– Mappa Zimbabwe
Di United States Central Intelligence Agency – Webpage: CIA World Factbook page for Zimbabwe. Image: CIA World Factbook map for Zimbabwe. Archived from the original on 10 June 2005., Pubblico dominio, Collegamento

Di Rei-artur  pt  en  Rei-artur blog Original by User:Vardion, Image:A large blank world map with oceans marked in blue.svg, CC BY-SA 3.0, Collegamento

– Manifestazione contro Mugabe a Londra
Di TwoWingsOpera propria, CC BY-SA 2.5, Collegamento

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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