Brogli elettorali in Liberia: rinviato il ballottaggio di domani tra Weah e Boakai

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Palazzo di Giustizia a Monrovia, sede della Suprema Corte

Africa ExPress
Monrovia, 6 novembre 2017

Per il momento è stato sospeso il ballottaggio in Liberia, inizialmente previsto per il 7 novembre. Non si esclude che le elezioni generali, che si sono svolte lo scorso 10 ottobre, debbano essere rifatte, come è successo in Kenya (http://www.africa-express.info/2017/09/01/breaking-newsannullate-le-elezioni-kenya-si-vota-entro-60-giorni/).

George Weah, l’ex calciatore del Milan, “Pallone d’oro 1995”, che nel 1999 fu anche scelto come miglior calciatore africano del secolo dalla Federazione Internazionale di Storia e Statistiche Calcio (IFFHS), si è aggiudicato il 38,4 per cento dei voti nella prima tornata elettorale, mentre il suo diretto sfidante, il vicepresidente uscente, Joseph Nyuma Boakai, il 28,8 per cento delle preferenze. Non avendo raggiunto nessuno dei due favoriti il cinquanta per cento, si doveva ricorrere al ballottaggio, previsto inizialmente, per martedì prossimo (http://www.africa-express.info/2017/10/16/elezioni-liberia-possibile-ballottaggio/)

Palazzo di Giustizia a Monrovia, sede della Suprema Corte
Palazzo di Giustizia a Monrovia, sede della Suprema Corte

Ma qui entra in scena Charles Brumskine (Liberty Party), politico e avvocato, che ha fatto ricorso alla Suprema Corte di Monrovia, chiedendo che venisse aperta un’inchiesta per frode elettorale. Nella prima tornata, Brumskine si era posizionato al terzo posto, con meno del dieci per cento delle preferenze.

Boakai, che per dodici anni è stato il vicepresidente di Ellen Johnson-Sirleaf, premio Nobel per la pace e prima donna alla guida di un Paese africano, ha sostenuto la causa di Brumskine e del Liberty party, anzi, ha persino accusato la Johnson-Sirleaf, membro del suo stesso partito, il Unity Party, di interferenze elettorali.

George Weah, ex calciatore, candidato alla presidenza della Liberia
George Weah, ex calciatore, candidato alla presidenza della Liberia

Sta di fatto che gli osservatori dell’Unione Europea e del Carter Center, non hanno rilevato anomalie di rilievo durante lo svolgimento delle elezioni. Ma dopo la figura piuttosto sconfortante che hanno fatto in Kenya, dove avevano detto che tutto era andato bene alle elezioni dell’8 agosto scorso annullate il 1° settembre, gli osservatori non possono essere certo una fonte autorevole.

Mercoledì scorso i presidenti della La Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS), il presidente togolese Faure Gnassingbé e dell’Unione africana, Alpha Condé, Capo di Stato della Guinea si sono recati in Liberia per colloqui con i politici implicati in questa ingarbugliata faccenda.

Il presidente della Suprema Corte di Monrovia, Francis Korkpor, ha fatto sapere lunedì mattina che la Commissione elettorale (NEC) deve tener conto dell’esposto del partito di Brumskine e prima di procedere è necessario che il ricorso sugli eventuali brogli elettorali venga discusso in aula.  

La situazione nel Paese sembra tranquilla. Solo nella capitale il Palazzo di Giustizia della Suprema Corte e l’edificio della NEC sono presidiati dalla polizia in tenuta antisommossa.

Africa ExPress

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