Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe
Africa ExPress
Ginevra, 22 ottobre 2017
L’incarico di Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, come “Goodwill ambassador” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per combattere e sensibilizzare in Africa le patologie non trasmissibili come infarto, asma e ictus, è stato di breve durata. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ex ministro della Salute etiope, ha revocato la nomina dell’anziano leader, dopo le polemiche che si sono scatenate nel mondo intero (http://www.africa-express.info/2017/10/22/piovono-le-critiche-mugabe-scelto-dalloms-come-goodwill-ambassador/).
Finanziatori, Stati membri dell’OMS e Organizzazioni per i diritti umani avevano espresso profonda indignazione dopo aver appreso del ruolo di Mugabe in seno a questo organo dell’ONU. Un coro di protesta generale si è sollevato anche nello Zimbabwe, dove la sanità pubblica è totalmente al collasso, praticamente inesistente.
Durante gli anni del suo regime, Mugabe ha prosciugato i conti pubblici, sia per cattiva amministrazione, sia per soddisfare i capricci della moglie, Grace Mugabe, amante del lusso e della bella vita. (http://www.africa-express.info/2017/10/06/zimbabwe-lultima-rolls-royce-per-la-first-lady-mentre-il-paese-e-al-collasso/)
Obert Gutu, portavoce del principale partito zimbabwiano all’opposizione ha urlato allo scandalo, quando è venuto a conoscenza della nomina come “Goodwill ambassador” del suo presidente, precisando: “Lui e la sua famiglia vanno a curarsi a Singapore, mentre i nostri ospedali sono praticamente allo sfacelo”. E Lain Levine, un responsabile dell’ONG Human Rights Watch, aveva spiegato che tale nomina era veramente imbarazzante per l’OMS.
Il capo dell’OMS aveva elogiato il sistema sanitario dello Zimbabwe con queste parole: “Harare ha messo al centro della sua politica il servizio sanitario nazionale, accessibile a tutti”, quando aveva dato l’annuncio della nomina di Mugabe. Poche ore fa, in un comunicato, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere di essersi consultato con il governo zimbabwiano circa la revoca della nomina, sottolineando che questa decisione è stata presa nell’interesse dell’OMS.
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