Africa ExPress
Nairobi,10 ottobre 2017
Attentato questa mattina in un sobborgo di Mombasa. Un gruppo di uomini armati ha sparato contro un’auto della polizia che viaggiava nella costa sud del Kenya in località Ukunda. Gli aggressori, al passaggio dell’auto, gli hanno scarico contro raffiche di mitra, poi si sono dileguati rapidamente. Nell’imboscata sono rimasti uccisi due impiegati dell’Università di Mombasa che erano a bordo del veicolo delle forze dell’Ordine, mentre l’autista e altri due agenti, che viaggiavano con loro, sono stati feriti. Mancano ancora dettagli precisi sulla dinamica dei fatti, ma la polizia ritiene che si tratti dell’ennesimo attentato dei miliziani Al Shebab. Anche se l’attacco non pare legato alle controversie elettorali in corso, non può che gettare ulteriore appresione in un clima già arroventato.
Ieri, lunedì, un gran numero di sostenitori del NASA, (National Super Alliance, l’alleanza elettorale che fa capo aa capo dell’opposizione, Raila Odinga) si è riversato per le strade della capitale ed in quelle di Kisumu, roccaforte del leader dell’opposizione, ingaggiando duri scontri con le forze di polizia che hanno impiegato gas lacrimogeni e sparato diversi colpi in aria per disperdere i dimostranti. Secondo un rapporto dell’agenzia di stampa Reuters, alcuni mezzi delle forze dell’ordine si sono anche lanciati sulla folla causando diversi feriti, tre dei quali in gravi condizioni.
Dall’8 agosto, data della prima tornata elettorale, che ha visto vincente il presidente in carica, Uhuru Kenyatta, la tensione in Kenya non accenna a calare, soprattutto dopo che la Corte Suprema ha rilevato irregolarità nelle procedure di conteggio dei voti, e deciso di far tornare il Kenya di nuovo alle urne e fissando prima la data al 17 ottobre, poi rinviata al 26. Il NASA sembra deciso a boicottare le prossime elezioni se l’intera Commissione Elettorale – da loro giudicata corrotta e quindi inaffidabile – non sarà interamente sostituita.
“Viviamo in una società democratica. – ha dichiarato Odinga alla stampa – Se decido di non partecipare ad elezioni che giudico pre-confezionate non esercito altro che il mio democratico diritto e non c’è tribunale che possa costringermi a farlo”. L’intransigenza che entrambi i gruppi politici avversari, esprimono nel confronto, continua ad aggravare, giorno dopo giorno, le incertezze sul futuro del Paese. Non giova a tranquillizzare gli animi un recente rapporto della locale Commissione per i Diritti Umani, secondo cui le reazioni dopo il voto dell’8 agosto, hanno provocato un totale di trentasette morti che il rapporto attribuirebbe all’eccesso di forza usato dalla polizia, la quale, sempre secondo il rapporto, avrebbe anche, in alcuni casi, usato pallottole vere contro i dimostranti.
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