Sandro Pintus
Firenze, 6 ottobre 2017
“Oggi nel nostro Paese ci sono mostri senza volto che ci fermano a tutti i livelli”. Questo diceva Mahamudo Amurane, ammazzato il 4 ottobre a Nampula, 2000 km a nord della capitale, Maputo.
Secondo quanto raccontato da testimoni oculari, mercoledì sera, sei persone sono entrate nella farmacia nella quale si trovava il politico e uno di loro gli ha sparato alcuni colpi d’arma da fuoco colpendolo al torace. Trasportato in ospedale è morto poco dopo.
Amurane era sindaco della città di Nampula, capitale dell’omonima provincia, ed era considerato un politico che lottava contro la corruzione dilagante nel Paese africano con il pugno duro, ragione per la quale si era fatto molti nemici.
“Sono mostri che ci tengono legati a situazioni con cui spesso non siamo d’accordo – dichiarava il politico mozambicano in un’intervista all’emittente Nampula Online qualche mese fa – Questi mostri ci fermano a tutti i livelli politici, dal presidente della Repubblica fino alla politica locale, e impediscono il confronto e la critica per un migliore sviluppo della nostra società”.
Amurane si era dimesso dal suo partito, il Movimento Democratico del Mozambico (Mdm), per divergenze politiche con la direzione che aveva criticato duramente durante l’intervista, accusando la presidenza di fare “iniezioni di ipnosi” durante le riunioni per evitare il confronto. Per le elezioni municipali, che si terranno il 10 ottobre 2018, aveva deciso di fare un accordo con il Frelimo, il partito al potere dall’indipendenza dal Portogallo nel 1975.
Anche l’ambasciata Usa a Maputo e Amnesty International Southern Africa Regional office hanno preso posizione sull’omicidio di Mahamudo Amurane. In un comunicato Amnesty afferma che dalla sua elezione nel 2013, il sindaco aveva affrontato coraggiosamente la corruzione e che per questa ragione era un bersaglio anche all’interno del suo partito, il Movimento Democratico del Mozambico.
L’ong per i diritti umani chiede alle autorità mozambicane di “avviare un’inchiesta tempestiva, approfondita, trasparente e imparziale sull’assassinio, e rendere pubblici i rapporti di qualsiasi inchiesta e assicurare che gli autori siano portati alla giustizia in un processo equo”.
Il Movimento Democratico Mozambicano è terzo partito del Paese dopo il Frelimo e il Renamo. È una costola del Renamo (Resistenza nazionale mozambicana) dal quale si è distaccato nel 2009.
Sandro Pintus
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