Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 24 settembre 2017
Nuovo cruentissimo attacco ieri mattina a Bocaranga, città nell’ovest della Repubblica Centrafricana, al confine con il Camerun. Testimoni oculari riferiscono che un gruppo di uomini armati fino ai denti sono entrati nella città alle prime ore del mattino: si presume appartengano al gruppo ribelle 3R, acronimo per “ Retour, Réclamation et Réhabilitation”, nota per la sua ferocia.
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I colpi sparati da fucili automatici si sono sentiti in tutta la città e i miliziani del gruppo hanno in seguito occupato i punti strategici di Bocoranga. Una fonte militare di Bangui, la capitale della ex colonia francese, ha riferito che buona parte degli abitanti è fuggita in preda al panico. Ieri sera il numero delle vittime e dei feriti non era ancora stato reso noto, ma tutto porta a pensare che ci sia stato un vero massacro.
Un altro testimone ha fatto sapere ai reporter della France Presse che un gruppo di autodifesa anti-balaka (per lo più composto da cristiani e animisti) avrebbe risposto all’attacco.
Il gruppo 3R non ha partecipato ai colloqui che si sono svolti a Roma lo scorso giugno. Al tavolo delle trattative erano presenti tredici gruppi ribelli – su quattordici attivi nella ex colonia francese – e la presidenza della Repubblica Centrafricana. In tale occasione era stato siglato un trattato di pace, grazie alle mediazione della Comunità di Sant’Egidio. Negli ultimi giorni tre formazioni armate hanno consegnato le armi alle autorità centrafricane, ma la pace sembra ancora molto lontana.
Il miliziani 3R sono apparsi per la prima volta sulla scena due anni fa. Il loro obiettivo è quello di proteggere i fulani, pastori seminomadi, per lo più musulmani, dagli attacchi degli anti-balaka. La città di Bocaranga è un crocevia nel periodo della transumanza e viene appunto utilizzato dai fulani. Un assalto simile nella stessa area si è verificato nel mese di febbraio .
Anche molti diamanti, grazie ai quali viene finanziata gran parte di questa miserabile guerra, passano attraverso questa zona per raggiungere il vicino Camerun ed essere poi smerciati in Occidente.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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