Africa ExPress
Dodoma, 8 settembre 2017
Tundu Lissu, numero due dell’opposizione al Parlamento tanzaniano, è stato ferito in modo grave ieri pomeriggio poco dopo l’ora di pranzo durante un assalto armato al suo domicilio a Dadoma, la capitale del Paese. Lo ha fatto sapere Chadema, il partito di Lissu, in un suo comunicato.
Lissu è uno dei più accaniti critici del presidente John Magufuli. L’aggressione si è consumata poco dopo la sua partecipazione ad una sessione del Parlamento. Attualmente il suo stato di salute è ancora preoccupante. Tumaini Makene, un portavoce di Chadema, ha precisato che Lissu è stato colpito dalle pallottole allo stomaco e ad un piede.
Le indagini sono ancora in corso, ma da una prima ricostruzione dei fatti sembra che un’autovettura nera abbia seguito il parlamentare fino a casa sua, una volta uscito dalla sede dell’assemblea legislativa. Il suo partito condanna severamente il vile attacco.
Anche il Chama cha Mapinduzi (CCM), la formazione politica al potere, biasima il crudele attacco a Lissu e chiede che le autorità preposte trovino e consegnino quanto prima i responsabili alla giustizia.
Molti attivisti per la difesa dei diritti umani si sono espressi contro questo gesto, definendolo “codardo” e Sarah Jackson, vicedirettore dell’ufficio di Amnesty International per l’est Africa, ha sottolineato: “Un attacco vigliacco nei confronti di uno dei politici più coraggiosi della Tanzania solleva la questione sulla sicurezza di tutte le voci dissidenti del Paese”.
Lissu è un avvocato di quarantanove anni e dall’inizio del 2017 è stato arrestato in almeno sei occasioni per eversione. L’ultima volta il deputato è stato fermato il 22 agosto scorso per insulti al capo dello Stato, dopo aver rivelato il sequestro di un aereo commerciale, un Bombardier Q400, in Canada, acquistato dal suo governo per la compagnia nazionale Air Tanzania. Il velivolo era stato trattenuto nel Paese nordamericano per una controversia con una società canadese, che pretendeva il pagamento di trentadue milioni di euro da parte del governo tanzaniano.
A luglio invece, il deputato è andato a finire in galera per aver criticato pubblicamente il presidente; lo aveva accusato di voler imbavagliare l’opposizione e di aver instaurato un sistema basato su favoritismi, nepotismo, tribalismo.
Dalla sua elezione, avvenuta nel 2015, il presidente Magufuli è determinato nella lotta contro la corruzione, ma è poco incline a tollerare le critiche dell’opposizione, ovviamente a discapito della libertà di espressione
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