Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 14 agosto 2017
Mukhtar Robow, detto Abu Mansur, fino al 2013 vice leader del sanguinario gruppo terrorista al Shabaab legato al Al Qaeda, ha disertato e si è consegnato al governo somalo. Lo ha fatto sapere stamattina un alto ufficiale delle forze armate della Somalia.
L’ormai ex terrorista ha tagliato i ponti con il gruppo da anni. Mansur ha abbandonato gli al Shabaab nel 2013 e da allora viveva nascosto nella giungla. Più volte gli estremisti islamisti hanno cercato di catturare e di uccidere colui che un tempo era uno dei loro leader.
Attualmente Robow si trova a Oddur, nella regione di Bakool, insieme alle sue sette guardie del corpo; nei prossimi giorni sarà accompagnato a Mogadiscio, la capitale della Somalia. Sempre secondo un ufficiale somalo, le trattative con il governo e l’ex miliziano sono iniziate a giugno, ma fino a domenica mattina nessuno aveva certezze su una sua eventuale defezione, pur avendogli messo a disposizione diversi soldati per garantire la sua incolumità.
Bocche cucite da parte delle autorità somale sul futuro di Robow. L’opinione pubblica è divisa, c’è chi vorrebbe che venisse processato, altri, invece, chiedono che venga ucciso seduta istante.
Il mese scorso gli Stati Uniti avevano cancellato il nome di Sheikh Mukhtar Robow Abu Mansour dalla lista dei terroristi, probabilmente perché erano iniziate le trattative con il governo somalo circa la sua resa. Nel 2012 sulla testa dell’ex islamista pendeva una taglia di cinque milioni di dollari, messi a disposizione dal Dipartimento di Stato americano. In quel periodo Robow era ancora considerato uno dei top leader degli al Shabaab, che ha abbandonato l’anno seguente per severe divergenze con l’emiro Ahmed Abdi Godane, ritenuto responsabile dell’assalto al centro commerciale Westgate a Nairobi nel settembre 2013, durante il quale morirono sessantasette persone. Anche su di lui gli USA avevano messo una taglia di sette milioni di dollari nel 2012. L’emiro è stato ucciso durante un raid aereo americano nel settembre del 2014, a duecentoquaranta chilometro a sud di Mogadiscio.
Robow è nato nel 1969 nella regione di Bai, nel sud della nostra ex colonia. Ha frequentato dapprima una scuola coranica locale, in seguito a proseguito gli studi religiosi in diverse moschee della capitale somala. Per diverso tempo ha frequentato anche l’università di Khartoum, la capitale del Sudan dove era iscritto al corso di legge islamica.
Il suo soprannome arabo “Abu Mansur” porta a credere che abbia avuto rapporti con gli islamici radicali del Medio Oriente.
Gli al Shabaab hanno cercato per anni di rovesciare il governo centrale della Somalia, e di impadronirsi del potere, secondo una loro interpretazione della Sharia. Nel 2011 questi terroristi, legati ad al Qaeda, sono stati cacciati da Mogadiscio e grazie alle offensive condotte delle truppe somale e i caschi verdi dell’AMISOM (African Union Mission in Somalia), hanno perso quasi tutti territori che controllavano in precedenza. Tuttavia resta un gruppo terrorista molto attivo e pericoloso, che attua frequenti attacchi a siti militari e civili, non solo nel Paese, ma anche nel vicino Kenya, proprio perché la ex colonia britannica è presente in Somala con le sue truppe che combattono nelle fila dell’AMISOM. (http://www.africa-express.info/2015/04/03/sventato-attacco-un-centro-commerciale-di-nairobi-arrestati-due-terroristi-somali/)
Cornelia I. Toelgyes
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