Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 10 agosto 2017
I candidati alla presidenza del Kenya stanno giocando una partita a scacchi, ma finora a muovere le pedine è solo lo sfidante Raila Odinga che dopo aver accusato il governo di brogli elettorali commessi durante lo spoglio di voti, ieri si è autoproclamato, assieme al suo candidato vicepresidente, Kalonzo Musioka, vincitore della competizione elettorale. Ora la prossima mossa
Raila Odinga questa volta ha giocato d’anticipo. Non ha voluto aspettare i risultati, fare ricorso alla Corte Suprema e, come già accaduto, perdere in giudizio. Già nel 2007 (sicuramente) e nel 2013 (probabilmente) ha visto sfumare la sua elezione a causa dei brogli e dei trucchi. Questa volta ha deciso di schiacciare l’acceleratore ha inviato una lettera al presidente della Commissione elettorale, Wafula Chebukat,i fornendo i risultati finali che secondo i sostenitori della NASA (National Super Alliance, la coalizione che lo sostiene) sancirebbero la vittoria dell’accoppiata Raila Odinga/Kalonzo Musioka contro gli uscenti Uhuiru Kenyatta/William Ruto. I primi avrebbero totalizzato oltre 8 milioni di voti, i secondi si sarebbero fermati a poco più di 7 milioni 750 mila. (Qui sotto pubblichiamo la lettera)
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Raila ieri in conferenza stampa ha sostenuto che i dati forniti dalla commissione elettorale indipendente (vittoria di Kenyatta/Ruto con largo margine) sono truccati perché il conteggio finale è affidato a un sistema informatico che è stato violato con conseguente manomissione dei risultati. Sempre secondo la NASA, per raggiungere l’obiettivo di entrare nel sistema per alterare la classifica finale i registi dell’operazione hanno persino assassinato e seviziato il capo della divisione informatica della Commissione elettorale indipendente ( Independent Electoral and Boundaries Commission, IEBC), Chris Msengo. Probabilmente (ma Raila ne è convinto) per ottenere le chiavi d’accesso al sistema informatico e riuscire così a penetrare nel sistema e manipolarne i dati.
Ma l’omicidio dell’esperto informatico presenta anche un secondo aspetto assai inquietante: piegare le resistenze di coloro i quali non avevano nessuna intenzione di farsi corrompere. Oggi intimiditi da un delitto così efferato (Msengo prima di essere ucciso è stato torturato e mutilato) quanti sono disposti a collaborare per addomesticare un risultato che non piace a qualcuno? La posta in palio è enorme: la presidenza della Repubblica di un Paese corrotto dove ogni posto di potere si trasforma naturalmente in una montagna di denaro. In questo contesto uccidere una persona che si mette di traverso perché non cede alle pressioni per gli assassini è irrilevante.
Nella mattinata di ieri si sono succedute le conferenze stampa degli osservatori – Unione Europea, Centro Carter, Comesa (Common Market of Eastern and Southern Africa), Commonwealth e altri gruppi minori – i quali concordemente come le elezioni si sono svolte in modo corretto e trasparente. Peccato però che nessuno contesta il momento elettorale, ma piuttosto i conteggi elettronici, che i seguaci di Odinga sostengono siano stati truccati.
Tutti i capi delegazione hanno lodato la maturità democratica del Kenya, forse però avrebbero potuto tenere un atteggiamento un pochino più intransigente e chiedere un’investigazione internazionale indipendente. Solo John Kerry, l’ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti che guidava la delegazione del Centro Carter, si è mostrato pochino più deciso nella richiesta di indagini. Abilissima la capo della delegazione dell’Unione Europea, che ha dribblato con destrezza tutte le domande sulla correttezza dei conteggi, rimandando a un futuro che molto probabilmente non ci sarà mai, un’eventuale inchiesta. Un atteggiamento che rischia di oppannare la credibilità degli osservatori internazionali nelle prossime elezioni africane.
Al di là delle preferenze per uno dei due candidati, infatti sul tavolo c’è una denuncia circostanziata di brogli. Dovrebbe essere valutata con attenzione e con perizia prima di essere scartata. Lasciare che prevalgono considerazioni politiche, vuol dire consentire ai leader africani che non vogliono scollarsi dalla loro poltrona di continuare imperterriti a essere prepotenti.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi
10th August 2017
Mr. Wafula Chebukati
Chairperson IEBC
National Tallying Center
Bomas of Kenya
Nairobi
Chairman,
RE: PRESIDENTIAL ELECTION RESULT
Article 86 of the Constitution requires as follows
“At every election, the Independent Electoral and Boundaries Commission shall ensure that—
(d) appropriate structures and mechanisms to eliminate electoral
malpractice are put in place, including the safekeeping of
election materials.”
We have information of the actual presidential election results contained in the IEBC database.
The data, which confirm the authentic and legitimate result of the presidential election, shows that the two leading candidates obtained the following votes:
Screenshots of the results as displayed on your website and monitors at Bomas show the following results:
Evidently, the accurate and lawful results in the presidential election is the transmission received from the polling stations and contained in the IEBC servers.
We have annexed the following:
We therefore demand as follows:
Sincerely,
Hon. Musalia Mudavadi
Chief Agent, NASA Coalition
Sen. James Orengo
Alternate Chief Agent, NASA Coalition
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