Sandro Pintus
Firenze, 8 agosto 2017
“Prendiamo la questione delle fake news molto seriamente perché la gente, sul nostro Social, vuole leggere informazioni accurate”. Con queste parole, in occasione delle elezioni dell’8 agosto in Kenya, la giovane Ebele Okobi, direttore per l’Africa delle linee di condotta di Facebook ha inaugurato la campagna “Tips for spotting false news” (Consigli per individuare le notizie false).
Il maggiore Social del pianeta lo ha fatto pubblicando pagine intere sui giornali kenioti in inglese e in lingua swahili, dove i lettori possono leggere un decalogo che li aiuta a capire se una notizia pubblicata è vera o falsa. Lo stesso decalogo precede la pagina Facebook Kenya sulla sua piattaforma.
Consiglia i lettori di controllare l’url e di cercare di individuare se le foto sono falsificate, di controllare la formattazione del testo e di investigare sulla fonte, di controllare la data e di cercare se altre fonti trattano la notizia oppure pensare che la notizia potrebbe essere uno scherzo.
Questi stessi consigli valgono anche per Whatsapp, applicazione di messaggistica istantanea acquisita da Facebook Inc nel 2014. Una serie di verifiche improbabili quelle del decalogo, vista la facilità con la quale si gira la notizia – soprattutto attraverso Whatsapp – a tutti i contatti con un semplice click.
Nel periodo che ha preceduto l’appuntamento elettorale dell’8 agosto sono state molte le occasioni nelle quali sono circolate notizia false. Secondo un’indagine di Portland Africa e Geopoll, due società di ricerca specializzate in sondaggi, realizzata su 2000 persone di tutte le province del Paese africano, 9 persone su 10 hanno letto o ascoltato fake news sulle elezioni. Notizie false sono state fatte circolare anche su volantini stampati che riprendevano le prime pagine dei giornali, ma soprattutto sui social, primi fra tutti Facebook e Whatsapp.
Tra le fake news anche video servizi della BBC e della CNN che, lo scorso 27 luglio, è stata costretta a smentire con un tweet nel quale ha scritto: “Il servizio sul presidente del Kenya Uhuru Kenyatta è falso. La CNN non ha mai prodotto o trasmesso questa storia”.
Tra poche ore ci sarà il voto in un clima che non è certamente dei migliori anche se Kenyatta e Odinga si sono fatti gli auguri a vicenda. L’omicidio di Chris Msando, l’ingegnere informatico vicecapo della commissione elettorale e responsabile dell’organizzazione elettronica delle elezioni, ne è un esempio molto preoccupante che fa pensare alla possibilità di brogli elettorali.
Non aiuta nemmeno l’espulsione dei due nord americani e due ghaniani, esperti di processi elettorali, chiamati in Kenya su invito del NASA, coordinamento dei partiti di opposizione a Uhuru Kenyatta, che fa capo a Raila Odinga. In una situazione delicata come questa le fake news possono alimentare i tizzoni ardenti nascosti sotto la paglia e provocare grossi incendi.
L’ex colonia britannica deve ancora fare i conti con i 1300 morti e i 600mila sfollati causati dei disordini post elettorali del gennaio 2008 e la popolazione colpita dalla disgrazia non dimentica il mancato intervento del presidente Uhuru Kenyatta che era fresco di elezione.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Twitter: @sand_pin
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