Africa ExPress
Masero, 14 giugno 2017
Le ultime elezioni nel piccolo regno del Lesotho, un’enclave nel Sudafrica, non hanno risolto, almeno per ora, i problemi del Paese. All’inizio di marzo, l’allora primo ministro Pakhalita Mosisli (http://www.africa-express.info/2017/06/05/caos-elettorale-lesotho-due-agguerriti-ultrasettantenni-si-contendono-la-leadership/) era stato sfiduciato. Il re – il Lesotho è una monarchia parlamentare – ha sciolto l’Assemblea nazionale e indetto una nuova consultazione elettorale.
Thomas Thabane e il suo partito, finora all’opposizione, All Basotho Convention (ABC), hanno sconfitto il primo ministro uscente, Pakalitha Mosisili e la sua formazione politica, Democratic Congress .
Il governo di Thabane è stato rovesciato nel 2014 da un colpo di Stato e lui si era rifugiato nel vicino Sudafrica, perché temeva per la sua incolumità (http://www.africa-express.info/2014/08/30/colpo-di-stato-lesotho-il-primo-ministro-fuga-sudafrica/). Ora il settantasette ex primo ministro si è candidato nuovamente e ha vinto, anche se non si tratta di una vittoria schiacciante. Il suo partito ha portato a casa quarantotto seggi sugli ottanta, che vengono aggiudicati durante le elezioni, mentre quello del suo avversario, Mosisli, ne ha guadagnati trenta. L’Assemblea nazionale è composta da centoventi membri. Oltre a quelli scelti dagli elettori, membri di partiti riconosciuti dallo Stato, ne fanno parte alti gradi militari, capi tribali e rappresentanti delle minoranze etniche.
Ora il partito ABC di Thabane dovrà formare una coalizione composta da tre partiti per poter ottenere i sessantuno seggi di maggioranza, necessari per poter costituire il nuovo governo.
Non appena la Commissione elettorale ha reso noto il risultato di questa tornata elettorale, il primo ministro ha rassegnato le dimissioni, che sono state accettate dal re Letsie III.
In un comunicato del governo è stato precisato che il primo ministro resterà in carica finchè non sarà nominato il suo successore.
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