Franco Nofori
Mombasa, 3 giugno 2017
Non bastavano le centinaia di bambini uccisi con atroce crudeltà nell’interminabile conflitto tra le due opposte fazioni politiche del Sud Sudan, ora la morte per queste innocenti vittime dell’indifferenza umana, arriva anche attraverso le iniziative che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva disposto per proteggerli: i vaccini. L’Unicef aveva fornito al governo sud sudanese il necessario per immunizzare oltre due milioni di bambini contro il morbillo, ma questa operazione, in luogo di proteggerli, si è rivelata la causa della loro morte.
Stando ai dati forniti dal locale ministero della Sanità, sarebbero quindici i bambini sotto i cinque anni che hanno perso la vita a seguito di questa vaccinazione, mentre altri trentadue ne sono stati severamente affetti, ma sono per ora sopravvissuti. La causa di questa tragedia, sempre a detta del ministero competente, si è verificata nella cittadina di Torit e sarebbe da attribuire a un “errore umano”, i vaccini si erano deteriorati per una cattiva conservazione ed erano stati somministrati da personale incompetente che aveva usato una siringa non sterilizzata per tutti i bambini. Tra gli incaricati all’inoculazione del vaccino, vi erano persino adolescenti di dodici anni, del tutto privi delle più basilari conoscenze sanitarie.
E’ davvero surreale che un ministero della Sanità, specificamente preposto al controllo di tutte le attività sanitarie svolte nel Paese, denunci la propria inefficienza, come se il responsabile fosse da ricercarsi altrove. La somministrazione dei vaccini deteriorati ha provocato nelle piccole vittime una grave forma di setticemia che, proprio per la rapidità con cui si diffonde nell’organismo, risulta quasi sempre fatale. Ora il governo ha nominato la solita e inutile commissione che dovrà accertare le responsabilità per la morte dei bambini e verificare la possibilità di risarcire le famiglie di origine.
Ciò che si stenta a capire è perché siano stati utilizzati addetti alla vaccinazione del tutto incompetenti, visto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva e ha tuttora in corso, una massiccia campagna d’istruzione per gli operatori sanitari sud sudanesi sul corretto modo di praticare la vaccinazione. Questa ennesima tragedia che colpisce la già martoriata terra della giovane nazione africana, arriva dopo cinque lunghi anni di atroci conflitti che vedono proprio nei bambini le principali vittime. Dall’inizio delle ostilità, cominciate nel 2013 (due anni dopo l’ottenuta indipendenza) i bimbi costretti a fuggire dalle proprie case sono più di un milione, mentre un altro milione risulta disperso.
Franco Nofori
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