Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 27 maggio 2017
Human Rights Watch, l’Osservatorio per i diritti umani, ha accusato i militari ugandesi di aver abusato sessualmente almeno 13 ragazze e donne della Repubblica Centrafricana.
Si tratta di militari che fanno parte della forza di intervento dell’Unione africana sostenuta dagli Stati Uniti durante la campagna per la cattura di Joseph Kony, signore della guerra del Lord’s Resistance Army (LRA).
Kony e il suo Esercito di Resistenza del Signore sono conosciuti per la loro brutalità e per il sequestro dei bambini usati come combattenti e le bambine come schiave del sesso. È ricercato dalla Corte penale internazionale con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Le truppe ugandesi si sono stabilite in Centrafrica dal 2009 con circa 2.500 uomini. Le violenze sono avvenute nella provincia di Obo, area meridionale del Centrafrica al confine tra la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan.
Human Rights Watch ha affermato di aver intervistato oltre una dozzina di donne e ragazze che hanno accusato i militari di abusi e violenze sessuali in cambio di cibo. I soldati hanno anche minacciato le donne di rappresaglie se avessero raccontato le violenze. Lo stesso tipo di accuse ai militari ugandesi sono state fatte nel luglio 2016 da Zeid Ra’ad Al Hussein, Alto commissario Onu per i diritti umani.
In una relazione interna dell’Onu del 2016 avuta da Hrw, nell’area di Obo gli investigatori delle Nazioni Unite hanno registrato 18 casi di violenza sessuale o molestie da parte dei soldati ugandesi. Secondo il rapporto gli investigatori hanno ottenuto informazioni su 44 donne e ragazze con figli avuti da militari dell’Uganda.
Molte delle ragazze, alcune delle quali minorenni, sono state abbandonate dopo essere rimaste incinte e si sono dovute pagare le spese per il parto senza avere nessun sostegno da parte dal padre dei loro figli.
Una delle giovani si chiama Karin. Aveva 15 anni quando è rimasta incinta. Ha raccontato a Hrw che un militare ugandese l’ha pagata 5,000 CFA (circa 8,30 USD) per diventare la sua moglie locale. Poi è rimasta incinta e il soldato è sparito.
Richard Karemire, portavoce militare dell’Uganda, ha dichiarato che il suo Paese sta investigando riguardo alle accuse di abusi sessuali e ha affermato: “Abbiamo un codice di condotta e le leggi, quindi, chiunque non li rispetta va di fronte al giudice. Almeno un soldato è già stato arrestato ed è stata promossa un’azione penale per tentato stupro mentre era nella Repubblica Centrafricana”.
“L’esercito ugandese non dovrebbe ignorare le accuse di sfruttamento sessuale e stupro fatte ai suoi soldati”, ha dichiarato l’Osservatorio per i diritti umani e ha chiesto all’Uganda e all’Unione Africana di condurre indagini adeguate e punire i responsabili.
Sandro Pintus
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