AFRICA

Sindrome di Stoccolma: alcune studentesse rapite dai Boko Haram rifiutano la libertà

Africa ExPress
Abuja, 9 maggio 2017

Zannah Mustapha, avvocato e uno dei mediatori nelle trattative per la liberazione delle studentesse di Chibok, rilasciate solo pochi giorni fa, ha specificato ai reporter di Reuters che alcune ragazze si sono rifiutate di partire con le compagne, hanno espresso la ferma volontà di voler restare con i terroristi Boko Haram. (http://www.africa-express.info/2017/05/07/nigeria-libere-ottanta-ragazze-rapite-dai-boko-haram-chibok-nel-2014/)

L’avvocato crede che le ragazze siano state o radicalizzate dalla setta islamica jihadista, oppure si vergognano, forse hanno paura, ma potrebbero sentirsi anch’esse ormai terroriste. Quale sia il reale motivo, non è dato di sapere, sta di fatto che non vogliono riprendere la vita che hanno lasciato ormai oltre tre anni fa. Mustapha ha sottolineato che non ha chiesto a nessuna delle ragazze il motivo reale della loro rinuncia. Le sue sono solo supposizioni. “Ho agito come mediatore. Non posso obbligare nessuno ad andarsene”, ha aggiunto infine l’avvocato.

Le ragazze liberate mentre vengono ricevute dal presidente della Nigeria, Muhammad Bihari. Alcune di esse hanno rifiutato le libertà e hanno preferito restare con i terroristi di Boko Haram

E’ il secondo gruppo di ragazze che viene rilasciato dai terroristi. Un primo gruppo di ventuno studentesse  era stato liberato ad ottobre dello scorso anno, grazie alla mediazione della Svizzera; altre ragazze erano riuscite a scappare. Ora si presume che nella mani dei sanguinari miliziani ci siano ancora centotredici giovani, sperando che nessuna di loro sia stata usata come kamikaze nei molteplici attacchi terroristi Boko Haram.

Secondo la psicologa nigeriana Fatima Akilu, a capo della Neem Foundation , una ONG che contrasta l’estremismo, è convinta che le studentesse rimaste con i loro aguzzini soffrano della sindrome di Stoccolma. E ha precisato: “Non possiamo sapere se la loro decisione è stata influenzata dai loro mariti.

Domenica pomeriggio gli ex ostaggi sono stati ricevuti a porte chiuse dal presidente Muhammadu Buhari, che poche ore dopo è partito per Londra per sottoporsi a nuove terapie mediche. All’incontro sono stati ammessi solamente i fotografi di fiducia e la TV di Stato. (http://www.africa-express.info/2017/05/05/buhari-e-ammalato-la-nigeria-ripiomba-nel-caos-con-la-corruzione-che-torna-ai-massimi-livelli/). Buhari ha promesso di voler aiutare le ragazze e vigilerà che le autorità preposte facciano il proprio dovere. “Devono essere nuovamente inserite nella società, voglio che stiano bene in salute, ricevano un’educazione appropriata e che siano ben protette”.

Africa ExPress
#BringBackOurGirls

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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