Africa ExPress
Dodoma, 30 aprile 2017
Il presidente della Tanzania, John Magufuli, ha silurato novemilanovecento dipendenti pubblici. Dopo un’attenta verifica su tutto il territorio nazionale dei diplomi accademici e scolastici degli impiegati. Molte credenziali sono risultate fasulle o inesistenti.
Non è la prima volta che il presidente, eletto nell’ottobre 2015, mette in atto tali azioni. Un anno fa aveva licenziato tutti dipendenti pubblici fantasma, dicannovemilasettecento persone, che non si erano mai presentate sul posto di lavoro, ma figuravano sui libri paga dello Stato. (http://www.africa-express.info/2016/05/17/la-tanzania-silura-i-dipendenti-pubblici-fantasma/).
Per combattere la corruzione, una delle maggiori piaghe che affliggono il Paese, Magufuli non ha nemmeno esitato a dare il benservito ad alcuni alti funzionari, come il capo dell’ente contro la corruzione, il direttore dell’ufficio delle entrate, il capo dell’autorità portuale e un impiegato di grado superiore delle ferrovie, . Gli affari, gli investimenti vanno a rilento proprio a causa della corruzione e l’inefficienza dell’amministrazione pubblica, ostacoli che lamentano anche gli investitori stranieri.
Quando il presidente ha preso visione del rapporto relativo agli impiegati che avevano falsificato o non erano in possesso delle credenziali richieste, è sbottato: “Abbiamo lavorato sodo per creare nuovi posti di lavoro ed ora abbiamo dovuto constatare di essere stati imbrogliati da molti. Ho ordinato la pubblicazione dei nomi di questi imbroglioni sui quotidiani più importanti. Devono vergognarsi pubblicamente”.
Dalla relazione si evince anche che millecinquecento titoli di studio sono stati usati più volte per diverse persone, mentre undicimilacinquecento impiegati hanno fornito credenziali accademiche incomplete.
Gli imbroglioni dovranno rassegnare le dimissioni entro il 15 maggio, in caso contrario saranno perseguiti per vie legali.
La Tanzania spende mensilmente oltre duecentosessanta milioni di dollari per pagare gli stipendi a cinquecentocinquantamila dipendenti del settore pubblico. Il presidente, soprannominato “bulldozer”, sin dal momento del suo insediamento, aveva annunciato che avrebbe effettuato dei tagli alla spesa pubblica e combattuto la corruzione dilagante.
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