L’ Africa sempe più alla fame per la crescita demografica incontrollata

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franco nofori francobolloDal Nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 16 aprile 2017

Non sono soltanto corruzione, malgoverno e ingordigia dei propri leader ad affamare l’Africa, ma è soprattutto lo spaventoso tasso di crescita demografica che moltiplica esponenzialmente i bisogni di sopravvivenza in un contesto dalle risorse sempre più insufficienti.

Tenaci convenzioni religiose e tribali tendono a fare di questo riscontro un argomento tabù, ma per quanto si presenti impopolare, esso resta comunque un’inconfutabile realtà che meriterebbe un’attenzione molto più responsabile da parte dei vari istituti internazionali di monitoraggio.

Famiglia con figli

Uno di questi la Center Intelligence Agency americana (CIA) dal cui rapporto risulta che è proprio l’Africa, il continente più povero e più mal governato del mondo, a primeggiare in quanto a natività.

Ecco i dati riferiti ad alcuni paesi africani:

 

PAESE

TASSO ANNUALE DI CRESCITA DEMOGRAFICA (x 1000)
ZIMBABWE 4.3
NIGER 3.7
ETIOPIA 3.0
SENEGAL 2.5
NIGERIA 2.4
KENYA 2.1

 

Questi dati diventano ancora più preoccupanti se si considera che l’Africa detiene anche il più alto tasso si mortalità infantile del mondo con 17 bambini ogni 100 che perdono la vita, per fame e malattie infettive, prima di raggiungere i 5 anni (riscontro riferito all’Angola).

Negli ultimi anni, grazie ai continui interventi degli organismi internazionali, il tasso di mortalità infantile in Africa va gradualmente riducendosi e questo non può che rappresentare un successo di alto valore umanitario, ma è fatale che, riducendosi la mortalità infantile, si incrementerà inevitabilmente la crescita demografica ed il problema dell’assistenza al continente, nei decenni a venire, si farà sempre più difficile.

Spesso i crudi dati statistici non vengono percepiti nel reale impatto che essi producono all’interno delle società cui si riferiscono. Ecco quindi un’informazione che, riferita all’attuale trend di crescita, dà una chiara visione del fenomeno che stiamo trattando: nel 2011, il continente africano contava 1 miliardo e 51 milioni di abitanti; nel 2051, cioè 40 anni dopo, gli abitanti stimati saranno ben 2 miliardi e 300 milioni, cioè, nel volgere di due generazioni, si saranno più che raddoppiati!  

In Occidente si considera convenzionalmente che un arco generazionale si compie in 25 anni. In Africa, la precoce capacità riproduttiva, restringe questo arco a soli 20 anni. Chi si occuperà di tutta questa gente? Chi la sfamerà? Soprattutto in un paese come lo Zimbabwe che, tra quelli sopra considerati, ha il più alto tasso di crescita demografica e che, nonostante le ingenti risorse minerarie, vede la propria economia in costante declino e con un tasso di inflazione che sfiora il mille per cento annuo?

Tutto quanto detto rischia, infine, di riflettersi con devastanti conseguenze anche sull’Europa, in virtù della costante fuga delle genti africane verso il vecchio continente. L’Italia, con il suo ridicolo tasso di crescita demografica dello 0,3 per mille (in buona misura dovuto agli stessi immigrati), potrebbe essere travolta da questo esodo. Potrebbe perfino perdere le proprie connotazioni storiche e culturali se non dovesse riuscire a mediare con loro per raggiungere un compromesso che permetta di affermare i fondamentali principi sui cui si basa la nostra organizzazione sociale.

Franco Nofori
franco.kronos1@gmail.com

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