Cornelia I.Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 14 febbraio 2017
Il nuovo anno scolastico nello Swaziland è iniziato quest’anno con una sorpresa: il governo ha deciso che d’ora in poi nelle scuole del Paese dalle elementari alle medie verrà insegnata solamente la religione cristiana. Tale decisione ha naturalmente suscitato non poche critiche da parte degli oppositori in quanto alimenta l’intolleranza verso i musulmani, che rappresentano il dieci per cento della popolazione.
I vecchi libri di testo saranno sostituiti con nuovi, che devono fare riferimento solamente alla bibbia. Alle scuole è stato chiesto di stilare una lista di qualificati insegnanti di religione. Un funzionario del ministero della Pubblica istruzione ha precisato che solo alle superiori i ragazzi saranno liberi di scegliere quale religione studiare. I più piccoli, invece, dovranno sottostare alle nuove disposizioni ministeriali.
Sahid Matsebula, un musulmano nato nello Swaziland, lavora in una moschea vicino a Mbabane, la capitale della ex colonia britannica, teme che le nuove disposizioni potrebbero peggiorare gli attriti religiosi già presenti nel Paese. “Inoltre si confondono le idee ai bambini, a scuola si insegna una cosa, a casa ne sentono un’altra”, precisa, non a torto, Matesbula.
In un rapporto del Dipartimento di Stato statunitense per la libertà di religione è stato evidenziato che le scuole negano ai bambini musulmani il permesso di anticipare l’uscita il venerdì, per poter partecipare alla preghiera nelle moschee. Inoltre, molti gruppi non cristiani sono discriminati, specie nelle aree rurali, dove la maggior parte delle persone hanno una visione negativa dell’Islam.
Questa nuova politica è dovuta alle molte proteste contro migranti asiatici e musulmani, giunti nel Paese recentemente. Il governo si è visto costretto ad istituire una commissione d’inchiesta. Da allora molti “migranti illegali” sono stati deportati. Il ministro del Commercio Jabulani Mabuza ha assicurato che presto presenterà nuove leggi, finalizzate a rendere più difficile l’apertura di un’attività commerciale agli stranieri.
Dal 2005 la Costituzione del Paese sancisce la libertà di culto, ma in realtà non è così. Lo Stato non riconosce i matrimoni celebrati solamente con rito islamico e i figli nati da tali unioni sono considerati illegittimi.
Lo Swaziland conta solamente 1 milione e 250 mila i abitanti. Il reddito annuo pro capite supera di poco i tremila dollari. Un Paese povero, che vanta il triste primato di avere la più alta incidenza di infezione HIV al mondo. L’aspettativa di vita è inferiore ai quarantanove anni. E’ governato dal re Mswati III, l’unico monarca assoluto dell’Africa ancora al potere.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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