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Chiede asilo in Svizzera ex ministro gambiano, accusato di violazione dei diritti umani

Cornelia I. Toelgyes Rov 100Cornelia I. Toelgyes Rov 100Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 27 gennaio 2017

Un ex membro del governo gambiano ha chiesto asilo in Svizzera. Si tratta di Ousman Sonko, ministro degli Interni dell’ex presidente Yahya Jammeh, che lo ha destituito nel settembre 2016.

Sonko è stato una figura chiave durante il regime di Jammeh ed è ritenuto responsabile di torture, sparizioni, arresti extra giudiziali, nonché di esecuzioni capitali, eppure la scorsa primavera una delegazione italiana si era recata nel Paese, ricevuta appunto da Sonko, per discutere degli accordi finalizzati a frenare il flusso migratorio (http://www.africa-express.info/2016/08/27/gambia-muore-in-galera-altro-oppositore-del-regime-ma-litalia-tratta-con-banjul-per-controllo-immigrazione-clandestina/.

Ousman Sanko, ex ministro degli Interni del GambiaOusman Sanko, ex ministro degli Interni del Gambia
Ousman Sanko, ex ministro degli Interni del Gambia

A metà novembre Sonko si è presentato nella Confederazione elvetica con un passaporto diplomatico, si trova ora in un centro per richiedenti asilo. Lo ha confermato il direttore della polizia del Cantone di Berna, Hans-Jürg Käser,  all’agenzia di stampa svizzera SDA.

Secondo notizie non confermate, l’ex ministro avrebbe affermato di essere fuggito dalla ex colonia britannica dopo essere stato deposto da Jemmeh. Temeva eventuali rappresaglie da parte dell’ormai ex presidente, ora in esilio in Guinea equatoriale (http://www.africa-express.info/2017/01/24/perche-lex-dittatore-del-gambia-yahya-jammeh-si-e-rifugiato-guinea-equatoriale/).

Immediatamente dopo la sua fuga dal Gambia, Sonko ha chiesto asilo in Svezia, che per tutta risposta lo ha deportato in Spagna ad ottobre, dopo aver rigettato la sua istanza. Ed eccolo riapparire in Svizzera. La Segreteria statale della migrazione elvetica (SEM) ha confermato martedì scorso che un uomo di nome Ousman Sonko ha dichiarato durante l’intervista investigativa di essere stato il ministro degli Interni del Gambia dal 2006 al 2016. Ma secondo l’agenzia Reuters esiste anche un capo della polizia nell’enclave del Senegal con lo stesso nome, che solo pochi giorni fa ha fatto sapere di non prendere più ordini da Jammeh.  Secondo gli svizzeri potrebbe trattarsi di un caso di omonimia. Per questo i funzionari della Confederazione stanno indagando a fondo sulla reale identità dell’uomo.

Adama Barrow, il nuovo presidente della piccola ex colonia britannica, è arrivato ieri a Banjul, dove è stato ricevuto da un bagno di folla. Barrow è stato eletto il 1° Dicembre e la cerimonia di insediamento sarebbe dovuta svolgersi nello stadio di Bakau, città ad ovest della capitale, il 19 gennaio, poche ore dopo la scadenza del mandato di Jammeh. La vecchia volpe, invece, per non lasciare la poltrona, il 17 gennaio aveva dichiarato lo stato d’emergenza nel Paese (http://www.africa-express.info/2017/01/18/gambia-rischio-guerra-civile-il-parlamento-prolunga-per-tre-mesi-il-mandato-di-jammah/). Barrow ha dunque prestato giuramento nell’ambasciata gambiana a Dakar, la capitale del Senegal (http://www.africa-express.info/2017/01/19/truppe-entrano-gambia-barrow-giura-dakar/).

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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