Africa ExPress
Kampala, 22 gennaio 2016
Il progetto regionale della nuova linea ferroviaria che dovrebbe collegare il Kenya con il Ruanda, fortemente appoggiato da Yoweri Museveni, presidente dell’Uganda, richiede più spazio e il governo è costretto ad espropriare un elevato numero di terreni. Più facile a dirsi che a farsi, visto che non esiste il catasto per questa area, nessuna indicazione di quante persone sono interessate all’esproprio, chissà potrebbe trattarsi anche di migliaia di abitanti.
La legge ugandese vieta per altro insediamento in zone umide e boschive, ma molte persone hanno costruito ugualmente le loro case in aree del genere. Malgrado ciò, i governi locali hanno rilasciato dei documenti che attestano la proprietà, pur sapendo che non hanno valore legale. Una di queste aeree è proprio Namanve, ad una decina di chilometri da Kampala, la capitale del Paese, dove dovrebbe passare la nuova strada ferrata.
Su una delle case di questa zona è stata dipinta una grande croce, indicante che presto la ferrovia passerà di qui. Il proprietario è disperato, ci sono voluti oltre venti anni per mettere insieme i soldi per costruirla, i binari attraverseranno i terreni che ha ereditato da suo padre. Il signore è deciso a non andarsene, anche se le autorità governative l’hanno già invitato più volte di lasciare la sua casa. Giustamente lui chiede un adeguato risarcimento per le sue proprietà. Dove potrebbe andare senza soldi, come potrebbe costruire una nuova abitazione per sé e la sua famiglia?
Molti abitanti si trovano nella stessa situazione. Hanno in mano un documento che certifica che sono i proprietari dei loro terreni, ma probabilmente questi atti non saranno sufficienti.
Il ministro ugandese per gli affari “Lands, Housing and Urban Development”, Amongi Betty, ha fatto sapere che i lavori del genio civile per la costruzione della ferrovia sono in forte ritardo, dovuto al fatto che tale area è occupata illegalmente. E precisa “Le disposizioni di legge sono chiare, vieta determinate attività, installazioni e il frazionamento di questi terreni da parti di privati”.
Il governo ugandese ha già preso le sue decisioni in merito: saranno annullati tutti titoli di proprietà nella riserva forestale di Namanve e delle zone umide adiacenti.
Finora le autorità non hanno parlato né di risarcimenti o dove intende ricollocare gli abitanti.
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