Africa ExPress
Banjul, 18 gennaio 2017
Questa mattina l’Assemblea Nazionale del Gambia ha approvato una risoluzione volta a permettere al presidente Yahya Jammeh di restare in carica per altri tre mesi. Il suo mandato dovrebbe scadere oggi a mezzanotte e l’insediamento del vincitore delle scorse elezioni, Adama Barrow, era previsto per domani, 19 gennaio.
La risoluzione è stata adottata in seguito al rinvio dell’udienza della Suprema Corte, che si riunirà solamente il prossimo mese di maggio, perché secondo l’ordinamento non sono previste sessioni straordinarie. (http://www.africa-express.info/2017/01/12/gambia-jammeh-resiste-salta-ludienza-della-suprema-corte-sul-suo-ricorso-elettorale/).
L’Assemblea Nazionale ha anche approvato lo stato d’emergenza per un periodo di novanta giorni, dichiarato ieri da Jammeh. Da ciò si evince che il dittatore non ha nessuna intenzione di mollare il potere. Bisogna attendere la reazione dell’Economic Community of West African States (ECOWAS), che già a dicembre aveva dichiarato il suo pieno appoggio a Barrow. Visto il fallimento della via diplomatica, l’ECOWAS aveva minacciato di essere pronta ad un intervento militare, se Jammeh non si fosse messo da parte volontariamente.
La situazione in tutto il Paese è molto tesa ed incerta. Otto ministri hanno rassegnato le dimissioni, quattro di loro nelle ultime ventiquattro ore. Non è ancora dato di sapere se i quadri militari dell’esercito saranno pronti a difendere Jammeh alla scadenza naturale del suo mandato. Certamente la dichiarazione dello stato di emergenza è stato studiato ad hoc dalla vecchia volpe: un modo per impedire il giuramento di Barrow, che dovrebbe svolgersi appunto domani allo stadio di Bakau, città ad ovest della capitale Banjul. Ma forse il vecchio satrapo – al potere da 22 anni – non ha tenuto conto che tecnicamente la cerimonia di insediamento del neo eletto presidente potrebbe aver luogo anche nella sede dell’Ambasciata del Gambia a Dakar, in Senegal.
Nel frattempo i turisti stanno lasciano il Paese, dopo l’avvertimento del Ministero degli affari Esteri della Gran Bretagna di non recarsi nella sua ex colonia se non in casi strettamente necessari.
Ma anche migliaia di gambiani fuggono dall’enclave (http://www.africa-express.info/2016/12/28/gambia-cittadini-fuga-verso-il-senegal-appello-jammeh/) già dalla fine di dicembre. In questi ultimi giorni il flusso è nettamente aumentato, come lo confermano i conducenti dei minibus: “Generalmente partono tre piccoli mezzi al giorno. In quest’ultimo periodo stiamo facendo venticinque corse e più giornalmente, senza contare i grandi pullman, autocarri e mezzi privati”, ha spiegato ai reporter Sonore Momodou Choi, manager della Bus Park.
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