Africa ExPress
Windhoek, 6 novembre 2016
Pochi mesi fa si sono laureati i primi medici in Namibia, all’università di Windhoek, la capitale della ex-colonia tedesca, in seguito amministrata dal Sudafrica, dal quale ha avuto l’indipendenza solo nel 1990. La nuova facoltà di medicina e chirurgia è stata inaugurata nel 2010 e qualche mese fa i primi trentasette hanno terminato il loro corso di studi e immediatamente sono stati assunti in vari ospedali nel Paese.
Con entusiasmo e dedizione curano i pazienti, che sono fieri di vedere questi giovani dottori “made in Namibia” nelle corsie. Si può parlare di una vera e propria rivoluzione del servizio sanitario, visto che in passato gli aspiranti medici dovevano emigrare in Sudafrica, Russia, Cuba, Algeria e Cina per frequentare questo corso di studi.
Tjamena Murangi può essere definito un vero e proprio pioniere. Ha venticinque anni e da pochi mesi presta servizio al pronto soccorso dell’ospedale Katatura di Windhoek.
Murangi non ha tempo per riposarsi, la mole di lavoro è immensa, i pazienti in attesa per essere visitati sono moltissimi, spesso percorrono anche oltre cinquanta chilometri per sottoporsi alle cure, perché la maggior parte della popolazione vive in aree rurali.
Il giovane dottore è preoccupato, teme che la pressione alla quale sono sottoposti i sanitari possa avere ripercussioni negative sugli ammalati, ma è fiducioso; nella nuova facoltà di medicina e chirurgia sono ammessi annualmente una cinquantina di studenti, dunque fra qualche anno sarà colmato il grave ammanco di dottori nel Paese.
Pur essendo un Paese che si espande su una superficie molto vasta, la Namibia conta meno di 2,5 milioni di abitanti. E’ ricchissima di diamanti, che vengono estratti dalla NAMDEB Diamond Corp., una joint-ventures tra il governo, l’Anglo American Plc (AAL) e la De Beers, la più grande compagnia di diamanti al mondo. E’ il quinto produttore di uranio. Ha molte miniere di zinco e oro. Pesca, agricolture e turismo sono in forte espansione.
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