Africa ExPress
Bujumbura, 18 ottobre 2016
Il Burundi ha deciso di uscire dalla Corte Penale Internazionale. Il presidente, Pierre Nkurunziza, ha promulgato la legge in questo senso votata dal parlamento il 12 ottobre scorso. Ora il governo deve comunicare la sua decisione all’ONU. L’uscita diventerà effettiva solo un anno dopo la notifica al Palazzo di vetro.
Il 12 ottobre solo due parlamentari hanno votato contro la proposta di uscire dal Tribunale. Quattordici si sono astenuti, mentre novantaquattro si sono espressi a favore. Il Burundi vanta il triste primato di essere il primo Paese a ritirarsi dalla giurisdizione internazionale.
E’ ovvio che tale decisione è la risposta alla CPI che lo scorso aprile ha aperto un’inchiesta preliminare sulle violenze scoppiate nel 2015 dopo la decisione del presidente di candidarsi per un nuovo mandato, che ovviamente ha ottenuto . Nel luglio dello scorso anno è stato rieletto, mettendo a tacere i suoi oppositori, con una feroce repressione delle manifestazioni di piazza (http://www.africa-express.info/2015/09/05/burundi-torture-ai-dimostranti-si-rischia-un-nuovo-genocidio-come-ruanda/).
Tali violenze sono costate la vita ad oltre cinquecento burundesi e in migliaia hanno dovuto fuggire dal Paese.
Lo scorso aprile tre investigatori dell’ONU in un loro rapporto hanno fatto i nomi di tre funzionari, accusati di essere responsabili di torture e di omicidi di oppositori politici del regime. In risposta Bujumbara ha espulso i tre investigatori e ha rigettato la decisione dell’ONU di voler istituire una commissione d’inchiesta che possa portare le prove delle terribile violenze che si sono verificate lo scorso anno.
Sidiki Kaba, presidente dell’Assemblea della CPI dice di essere molto preoccupato per la decisione presa dal Burundi di voler uscire dalla giurisdizione internazionale. “Un tale ritiro significa un passo in dietro nella lotta contro l’impunità”, ha sottolineato Kaba in una dichiarazione rilasciata sul sito della CPI.
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