Africa Express
Kampala, 21 giugno 2016
In Uganda un uomo che doveva essere sentito come testimone in un processo per l’uccisione di un capo islamico, è stato picchiato e castrato. Non è stato reso noto il suo nome. Gli inquirenti però hanno rivelato che l’aggressione è avvenuta poche ore prima di comparire davanti alla corte per deporre sul caso dell’assassinio di Sheikh Abdu Kadir Muwaya, capo della comunità Shia dell’Uganda, ucciso il giorno di Natale del 2014. Solo tre giorni dopo è stato ammazzato anche Sheikh Mustafa Bahiga, uno dei leader della setta Tabliq.
La difesa ha precisato che per il vile gesto non possono essere ritenuti responsabili gli accusati dell’omicidio dei religiosi musulmani, una donna e trentun uomini perché al momento dell’attacco al teste si trovavano già min prigione. Tra loro Sheikh Muhammad Younus Kamoga, uno dei capi della setta tabliq. I tabliq sono predicatori-missionari di Allah. In africa i capi arrivano solitamente dal Pakistan e dall’Afghanistan.
Il giudice Ezekiel Muhanguzi ha rinviato il processo al 18 luglio prossimo, per dar modo alle forze dell’ordine di organizzare la protezione del teste attaccato e degli altri che ora prevedibilmente si rifiuteranno di deporre per non subire la stessa sorte dell’uomo castrato.
La pubblica accusa non ha rilasciato dettagli sull’aggressione al testimone, ma ha fatto sapere che un procedimento giudiziario sull’assalto sarà aperto venerdì prossimo.
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