Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 28 maggio 2016
Il parlamento sudafricano giovedì scorso ha varato a larga maggioranza – duecentotto favorevoli, solo sette contrari – la legge sugli espropri.
Una vittoria dei cittadini sudafricani che durante il colonialismo sono stati derubati delle loro terre, secondo il partito al governo, l’African National Congress (ANC).
Dopo le prime libere elezioni, svoltesi nel 1994, i sudafricani bianchi sono ancora i proprietari della maggior parte delle terre. Finora la riforma agraria dell’ANC era basata sulla politica “willing seller-willing buyer”, cioè venditori e compratori consapevoli e disponibili. Le norme però si sono dimostrate lente e poco efficaci. In oltre vent’anni dalla fine dell’apartheid, solo tra l’otto e il dieci per cento dei terreni, ossia otto milioni di ettari, sono stati trasferiti ai cittadini neri, il rimanente è ancora in mani bianche. Dunque rappresenta solo un terzo del trenta per cento che l’ANC si era prefisso dopo l’ascesa al potere.
La nuova legge, che dovrà essere ancora firmata da Jacob Zuma, il presidente del Paese, mira a velocizzare questo processo, autorizzando lo Stato ad espropriare dei terreni contro il pagamento di una somma che sarà determinata da un “perito indipendente”.
In un comunicato l’ANC ha dichiarato la propria soddisfazione per l’approvazione di questa legge e precisa “E’ un fatto storico, si annuncia una nuova era, finalmente si potrà intensificare il programma della distribuzione delle terre e porterà la tanto attesa giustizia alla maggior parte dei sudafricani espropriati dei loro terreni”.
La legge è stata criticata da alcuni economisti e associazioni di agricoltori, specificando che potrebbe rallentare gli investimenti e la produzione, in un momento dove il Sudafrica sta uscendo da un periodo di siccità. Puntano il dito anche verso lo Zimbabwe, dove l’esproprio delle aziende agricole ha portato seri problemi economici al Paese. Inoltre lamentano la poca chiarezza sulla sua applicazione.
L’ANC ha replicato che gli espropri saranno effettuati con un giusto ed equo compenso.
La “Democratic Alliance” (AD), partito all’opposizione, è contrario alla nuova legge sugli espropri. Un loro portavoce ha fatto sapere che presenteranno una petizione a Zuma con la richiesta di non firmare il decreto approvato dal parlamento. In caso contrario si rivolgeranno alla Corte Costituzionale che dovrà esprimersi sulla costituzionalità.
Anche un altro partito all’opposizione, the “African Christian Democratic Party” (ACDP) ha espresso il proprio disappunto e ha sottolineato che tale legge crea solamente insicurezza.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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