Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 27 maggio 2016
Dal 26 maggio il pannolone per asini diventerà obbligatorio a Wajir, città del Kenya orientale quasi ai confini con la Somalia. L’hanno stabilito le autorità locali con un ordinanza, inviata a tutti i carretti tirati dai simpatici quadrupedi, nella quale si specifica che nella parte posteriore degli asini dovrà essere applicata qualcosa che impedisca agli escrementi di cascare in terra. Insomma una sorta di pannolone come quello che si usa per i neonati.
“L’amministrazione cittadina – c’è scritto in un comunicato alla popolazione – apprezza l’aiuto dei proprietari dei carretti nello sviluppo dell’economia di Wajir. Ma la nostra città deve essere tenuta sempre pulita. Per questo motivo vi ordiniamo di provvedere per impedire alla popò (la parola usata in inglese è poop, ndr) dei vostri asini di cadere sull’asfalto perché ciò crea un continuo fastidio. Nessun asino potrà più circolare in città, senza una borsa di raccolta delle feci dal 26 maggio”. Naturalmente i proprietari dei carretti si sono subito dovuti adeguare, postando su internet le foto dei loro animali attrezzati.
I kenioti si sono scatenati sui social network, postando commenti ironici e satirici. E’ impossibile contare le faccine illustrate con le lacrime agli occhi per le risate. Una nota per tutte: “Chiedo a Dolce e Gabbana di disegnare una borsa che si adatti con stile agli asini”.
In Kenya si discute parecchio degli animali da tiro, specie dopo che il governo ha autorizzato una società cinese, la Goldox Donkey, ad aprire un macello nella contea di Baringo. Il mattatoio, appena entrato in funzione, può abbattere 100 animali al giorno. La loro carne sarà esportata in Oriente. Sembra che i cinesi l’asino sia una ghiottoneria, una vera prelibatezza.
La Goldex Donkey sostiene che oltre alle parti commestibili, la pelle e i genitali del quadrupede sono un ottimo rimedio contro l’infertilità femminile. Il pene poi, mescolato al cioccolato, è una leccornia. I cinesi non hanno fornito la ricetta.
La fabbrica macella una settantina di animali al giorno e, poiché si stima che in Kenya vivano un paio di milioni di esemplari, se ne deduce che in pochi anni si arriverà alla loro estinzione in Kenya giacché la Goldox Donkey ha promesso di mettere in piedi anche un allevamento, cosa che per ora si è ben guardata di fare. Per ora quindi acquista sul mercato.
Il commercio degli asini ha provocato un aumento repentino dell’abigeato e provocato la reazione di alcuni cittadini. La Kenya Donkey Owners Miolongo (un’associazione di possessori di asini) scrive:”Senza un allevamento si rischia di restare senza animali in Kenya. Ora per far macellare i proprio capi arrivano da tutto il Paese. Occorre bloccare questa pratica crudele verso animali che sono utilissimi”.
Stanotte a Nairobi si chiuderà l’assemblea delle Nazioni Unite sull’ambiente (United Nations Environment Assembly) voluta dell’UNEP (United Nation Environment Programme) e tra le altre cose dibattute c’è anche l’impatto ambientale dei rifiuti.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
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