Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 26 maggio 2015
Mpho Tutu, la figlia di Desmond Tutu, primo arcivescovo anglicano nero del Sudafrica e Premio Nobel per la Pace, si è sposata con una donna. Dopo di che il clero sudafricano l’ha costretta ad abbandonare la Chiesa.
Il Paese è ancora profondamente lacerato da differenze razziali e classi sociali, affiliazioni politiche e molto altro. Il matrimonio di Mpho ha creato scompiglio nella società sudafricana.
La Tutu, che ora si chiama Tutu-Van Furth e la sua compagna provengono da due realtà completamente diverse. Mpho è nera, di piccola statura, sudafricana. Marceline Tutu-Van Furth è alta e magra, olandese, atea, professore di pediatria ad Amsterdam. Entrambe sono divorziate con figli.
Fino a poco tempo fa la Tutu-Van Furth è stata un devoto pastore della chiesa anglicana sudafricana. Oggi, invece, non può più esercitare la sua missione, perché il clero anglicano non è ancora pronto ad accettare pastori con preferenze sessuali alternative.
Le due donne hanno contratto matrimonio il 30 dicembre 2015, ma solo in questi giorni Mpho ha rivelato di essere stata cacciata dal clero anglicano sudafricano, che non riconosce il suo matrimonio.
Sebbene in Sudafrica le unioni omosessuali siano state legalizzate nel lontano 2006, la chiesa anglicana non si è adattata al passo dei tempi e ammette solamente matrimoni tra uomo e donna.
Raphael Hess, vescovo della diocesi di Cape Town e ex-superiore della Tutu-Van Furth ha voluto sottolineare: “La chiesa anglicana sudafricana deve avere il coraggio di avvicinarsi agli omosessuali, dobbiamo adattarci alle leggi vigenti nel Paese. Spero che presto Mpho possa riprendere il suo lavoro pastorale qui da noi”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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