Speciale per Africa ExPress
Massimo A. Alberizzi
3 maggio 2016
La polizia keniota ha annunciato di avere individuato e sgominato un gruppo di terroristi islamici che intendevano attaccare Nairobi con armi biologiche, in particolare con carbonchio, il terribile batterio che inalato attacca le vie respiratorie e porta alla morte. Sono stati arrestati un uomo, la moglie e un’altra donna. Gli inquirenti non hanno aggiunto molti dettagli, se non il fatto che i tre erano parte di un network con diramazioni in Somalia, Libia e Siria.
L’uomo, Mohammed Abdi Ali, uno stagista in medicina al Kenyatta Hospital di Nairobi, era il capo del terzetto che stava pianificando un attentato colossale sullo stile di quello perpetrato al centro commerciale Westgate, che nel settembre 2013 causò la morte di 67 persone (secondo le stime ufficiali). Sua moglie, Nuseiba Mohammed Haji, e l’amica di questa, Fatuma Mohammed Hashi, sono state arrestate in Uganda mentre altri due complici, anche loro stagisti ospedalieri, Ahmed Hish e Farah Dagane, sono in fuga e sono ricercati dalla polizia.
Sulla loro testa è stata posta la taglia di 2 milioni di sterline (20 mila euro). La foto segnaletica è stata distribuitas in giro per tutto il Kenya. Assieme alla raccomandazione di fornire tutte le informazioni possibili e i movimenti sospetti.
Sempre la polizia ha spiegato ai giornalisti che il gruppo era impegnato in attività di proselitismo e reclutamento di studenti kenioti per convincerli a raggiungere i gruppi terroristi in Libia e Siria. Il network creato da Mohammed Abdi Ali comprendeva anche esperti in medicina che dovevano aiutare a organizzare l’attacco biologico con batteri del carbonchio.
Massimo A. Alberizzi
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