Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 30 marzo 2016
Ad Alpha Condé, presidente della Guinea, non piace il dissenso. Lo scorso 25 marzo, cinque sindacalisti sono stati condannati – in primo grado – a sei mesi di reclusione e una multa di un milione di franchi guineani per diffamazione e oltraggio al Capo dello stato.
I sindacalisti sono tutti ex militari in pensione che hanno creato il “Sindacato nazionale di Guinea dei militari in pensione e delle vedove” (SNMRVG) dopo che Condé, con la riforma dei servizi di sicurezza aveva mandato in pensione 4 mila militari e azzerato i loro diritti.
Il colonnello in pensione e segretario del sindacato, Jean Dougou Guilavogui, era l’ex capo dei servizi di sicurezza presidenziali. È stato arrestato senza alcun mandato, mentre era a casa sua, il 4 ottobre scorso e gli altri quattro sindacalisti, tutti ufficiali in pensione, sono stati imprigionati il giorno dopo perché partecipavano a una manifestazione per la liberazione di Guilavogui. Protestavano contro il presidente perché non aveva rispettato gli impegni presi e azzerato i diritti dei militari in pensione.
L’avvocato difensore dei sindacalisti, Beavogui Salifou – che oggi vive in Senegal – ha dichiarato la sua insoddisfazione mentre è stata dura la presa di posizione di Amnesty International attraverso François Patuel, rappresentante per l’Africa occidentale: “Questo verdetto è una chiara violazione del diritto alla libertà di espressione e segna un netto calo della situazione dei diritti umani in Guinea”.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani, durante la detenzione dei sindacalisti, la polizia ha apertamente messo in dubbio attività del sindacato e il sostegno pubblico accusando il SNMRVG di essere un partito di opposizione.
Alpha Condé, a capo del partito di opposizione durante la dittatura di Moussa Dadis Camara e del breve governo di Sékouba Konaté, è alla presidenza del Paese dal dicembre 2010 con elezioni giudicate relativamente libere e poco trasparenti. È stato riconfermato al secondo mandato nell’ottobre 2015.
Il Rapporto 2015 sui diritti umani di Amnesty International mostra che il Paese governato da Alpha Condé non è un modello di democrazia.
Durante le ultime elezioni che hanno riconfermato Condé si sono verificati episodi di violenza tra manifestanti di vari partiti politici e forze di sicurezza. Secondo Amnesty, polizia ed esercito “non hanno esitato a ricorrere frequentemente all’uso eccessivo e letale della forza, nelle operazioni di mantenimento dell’ordine pubblico durante le proteste”.
La condanna dei sindacalisti ha tutta l’aria di essere un altro un giro di vite per scoraggiare il dissenso.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
twitter: @sand_pin
Crediti foto:
– Alpha Condé
Di World Economic Forum – Flickr: Alpha Conde – World Economic Forum Annual Meeting 2012, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18186112
– Mappa Guinea Conakry
Di CIA – University of Texas Libraries, Perry-Castañeda Library Map Collection: CIA World Factbook 2002 – Country MapsThis image is a copy or a derivative work of guinea_sm02.gif, from the map collection of the Perry-Castañeda Library (PCL) of the University of Texas at Austin.This tag does not indicate the copyright status of the attached work. A normal copyright tag is still required. See Commons:Licensing for more information., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?
– Veduta di Conakry
Di Joelguinea da en.wikipedia.org, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1798316
– Conakry Palazzo del Popolo
CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=432366
– Conakry ville
Di Nessun autore leggibile automaticamente. Soman presunto (secondo quanto affermano i diritti d’autore). – Nessuna fonte leggibile automaticamente. Presunta opera propria (secondo quanto affermano i diritti d’autore)., CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=432368