Speciale per Africa Express
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 9 marzo 2016
L’ultimo post di Itai Dzamara sulla sua pagina Facebook risale proprio al 9 marzo di un anno fa, giorno nel quale il giornalista dissidente è stato rapito da cinque uomini. Il sequestro è avvenuto mentre si trovava dal barbiere a Glen View un quartiere nella periferia di Harare, la capitale dello Zimbabwe. Da allora Dzamara è scomparso, sparito nel nulla. Nessuno sa se sia vivo o morto La sua famiglia da allora è disperata. Non sa cosa sia successo e dove si trovi ora il loro caro congiunto.
“Il suo rapimento sembra una vera e propria congiura per far tacere una persona che non ha mai avuto timore di criticare aspramente il governo. E’ veramente preoccupante la mancanza di libertà di espressione nello Zimbabwe”, ha sottolineato ieri Deprose Muchena, direttore per il Sud Africa di Amnesty International in un comunicato.
“Bisogna che le autorità preposte inizino ricerche serie, per riportare a casa sano e salvo Dzamara e nominare una commissione d’inchiesta imparziale per indagare sulle circostanze della sua sparizione”, ha aggiunto Muchena.
Solo due giorni prima della sua scomparsa, il 7 marzo 2015, il giornalista aveva organizzato una manifestazione nella capitale, per richiamare l’attenzione della gente sulle gravi condizioni economiche del Paese, e in tale occasione, aveva proposto una class action su larga scala. Poi pubblica il suo appello in un post sulla sua bacheca su Facebook https://www.facebook.com/itai.dzamara?hc_location=ufi
Testimoni oculari hanno riportato che i suoi rapitori lo avevano accusato di aver rubato del bestiame, prima di ammanettarlo e spingerlo in un camion bianco con targhe coperte.
La ex-colonia britannica è uno tra i Paesi più poveri al mondo e vanta anche un altre triste primato: un terzo dell’intera popolazione è affetta da infezione di HIV che ha abbassato l’aspettativa di vita a quarantatre anni. Anche la mortalità infantile è piuttosto elevata e si attesta all’ottantuno per mille.
Poco più di un mese fa il vecchio presidente Robert Mugabe, 92 anni, al potere senza interruzione dal 1987, ha dichiarato lo stato di calamità in diverse regioni del Paese, per poter chiedere aiuti umanitari a donatori e finanziatori. Le sue richieste sono arrivate pochi giorni dopo: 1,57 milioni di dollari. Non in aiuti, in contanti.
Mugabe è sposato con Grace Mugabe, a dispetto della povertà, della carestia che affligge il Paese, è amante del lusso, della bella vita.
Il presidente dello Zimbabwe non ama essere contraddetto, e non ci pensa due volte di dare il benservito anche ai suoi più stretti collaboratori, come è successo lo scorso anno a Joyce Mujuru, ex-vicepresidente del Paese http://www.africa-express.info/2015/04/04/odiata-da-mugabe-espulsa-anche-dal-partito-al-potere-zanu-pf-lex-vicepresidente-dello-zimbabwe/ .
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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