Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 7 marzo 2016
Si è svolto ieri il primo turno elettorale delle presidenziali in Benin. Trentatrè i candidati che si contendono la poltrona del potere, tra loro anche il primo ministro, Lionel Zinsou, franco-beninese. Nel novembre scorso il partito al governo, Force Cauris pour un Bénin Emergeant (FCBE), lo ha scelto come suo candidato. Il presidente uscente, Thomas Boni Yayi , ha terminato il suo secondo mandato e la Costituzione della ex-colonia francese prevede solo due incarichi consecutivi come Capo di Stato. Sono le seste elezioni presidenziali libere dopo il ritorno alla democrazia nel 1990.
I beninesi si sono recati alle urne in modo composto e ordinato, anche se alcuni seggi hanno aperto con un certo ritardo per la mancanza delle schede elettorali. Il conteggio dei voti è iniziato la sera stessa, ma i risultati saranno resi noti solamente mercoledì dalla Corta Costituzionale.
Non è stato ancora reso noto la percentuale di affluenza alle urne. Gli aventi diritto al voto sono 4,7 milioni, su una popolazione di 10,6 milioni. C’è da sottolineare che il Paese conta anche più o meno un milione e mezzo di portatori di handicap, che hanno avuto ed avranno difficoltà a recarsi ai seggi per le insormontabili barriere architettoniche e la difficoltà di recarsi nei luoghi del voto, spesso lontane dalle abitazioni.
Il secondo turno è previsto fra due settimane.
Il presidente della “Commission électorale nationale autonome” (Céna), Emmanuel Tiando, si è feliciato per la maturità politica del popolo e ha aggiunto: “Queste elezioni si sono svolte in un clima seren. C’è stato solo qualche incidente, ma di poco conto”.
Le prime indiscrezioni sui nomi degli eventuali favoriti che potrebbero accedere al secondo turno sono già trapelati lunedì mattina: due uomini d’affari, Sébastien Ajavon soprannominato “Il re dei polli” e Patrice Talon, che si auto-definisce come “L’ex-imperatore del cotone”. Gli altri due candidati nella rosa dei favoriti sono l’ ex-primo ministro Pascal Irénée Koupaki e, come già detto sopra, Lionel Zinsou, che viene definito “Il candidato della Francia”.
Zinsou, un economista, nato a Parigi, di padre originario della ex-colonia francese e di madre francese, prima di essere stato nominato primo ministro nel giugno 2015, è stato banchiere presso la banca d’affari internazionale Rotschild & Cie. Nel febbraio dello scorso anno la Francia ha lanciato sotto forma di una fondazione, l’iniziativa AfricaFrance, diretta da Zinsou. Tale fondazione è stata fortemente sostenuta dal Quay d’Orsay e dal “Mouvement des entreprises français” (MEDEF).
Una curiosità: in Benin la religione di Stato e il vudoo
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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