Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 10 febbraio 2016
Nell’ospedale pediatrico di Bangui, capitale della Repubblica centrafricana, sono registrati più di millesettecento minori, da zero a sedici anni, risultati positivi al test dell’HIV / AIDS.
Cyriaque Simplice Kango, medico dell’ospedale, ha ammesso che solo ottocento di loro vengono trattati con antiretrovirali. E’ una situazione assai preoccupante: “Dobbiamo assolutamente puntare sulla prevenzione della trasmissione dell’HIV tra ‘bambino e genitore’. E’ necessario che le donne facciano dei controlli regolari ancora prima di restare incinta, durante la gravidanze e durante il parto”.
Il medico ha invitato i genitori a proteggere meglio i propri figli e ha sottolineato che tutte le future mamme, qualora risultassero sieropositive, saranno trattate con antiretrovirali. Kango ha aggiunto: “Purtroppo molti genitori rifiutano di sottoporsi al test”.
Ovviamente è assai difficile sapere al momento attuale quanti siano i bambini sieropositivi su tutto il territorio della ex-colonia francese, vista la terribile situazione di insicurezza che si è venuta a creare da quasi tre anni (http://www.africa-express.info/2015/01/04/lontano-dagli-occhi-dei-media-infuria-la-guerra-nella-repubblica-centrafricana/).
Le bande armate (ex-Séléka, prevalentemente musulmani e anti-balaka, per lo più cristiani e animisti) spadroneggiano ancora nel Paese. Si spera che con il risultato delle elezioni – il secondo turno delle presidenziali e legislative è previsto per la metà di questo mese – si possa finalmente voltare pagina, anche se ci vorrà del tempo per ritrovare una stabilità.
Su una popolazione di 4,7 milioni di abitanti, oltre 900.000 persone (tra sfollati e rifugiati) hanno dovuto lasciare le loro case. Più di cinquemila persone hanno perso la vita nei quasi tre anni di guerra civile.
La situazione umanitaria in tutto la Nazione è precaria. Il prolungarsi del conflitto ha ridotto buona parte della popolazione alla povertà estrema. Secondo un rapporto rilasciato solo pochi giorni fa dal Programma alimentare mondiale (PAM) 2,5 milioni di centrafricani soffrono la fame.
Ban Ki-moon ha voluto fortemente una massiccia presenza di caschi blu (MINUSCA) per riportare lo Stato di diritto, porre fine alle impunità, proteggere la popolazione, disarmare le bande. Malauguratamente alcuni di loro non si sono evidenziati per fatti eroici, bensì per violenze su minori (http://www.africa-express.info/2016/01/08/casci-blu-ancora-sotto-inchiesta-per-abusi-sessuali-in-repubblica-centrafricana/)
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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