Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 5 febbraio 2016
Questa mattina il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha dichiarato lo stato di calamità naturale in diverse regioni del Paese.
L’annuncio del vecchio dittatore africano, 92 anni, al potere senza interruzione dal 1987, è arrivato anche dietro le pressioni dell’UE per poter chiedere immediatamente aiuti umanitari a donatori e finanziatori.
Oltre 2,44 milioni di persone, oltre un quarto dell’intera popolazione dello Zimbabwe, si trovano attualmente in stato di insicurezza alimentare a causa della grave siccità che ha colpito il Paese.
Il ministro per i governi locali e i lavori pubblici, Saviour Kasukuwere, ha fatto sapere che tutte le aree rurali del Paese sono colpite da questa anomala ondata di siccità.
“I serbatoi d’acqua contengono meno del cinquanta per cento della loro capacità, il settantacinque per cento del raccolto è andato distrutto, sedicimila mucche sono già morte a causa della siccità” – ha dichiarato il ministro.
La mancanza di cibo costringe gli abitanti delle zone rurali a nutrirsi di frutti selvatici e a ridurre il numero dei pasti.
Kasukuwere ha sottolineato che le piogge sono state inferiori del settantacinque per cento: “Il governo farà il possibile per limitare l’impatto di questa straordinaria siccità, stiamo acquistando granoturco dal vicino Zambia”.
Il World Food Programme, Agenzia Onu che si occupa di assistenza alimentare, stima che nell’Africa australe quattordicimilioni di persone necessitano di assistenza alimentare a causa della siccità provocata da El Nino.
Secondo Mugabe, i governi occidentali avrebbero una parte di responsabilità nello scarso rendimento agricolo, a causa delle forti sanzioni che hanno imposto al Paese per le violazioni dei diritti umani.
I suoi rivali politici invece sono di tutt’altro avviso: secondo loro è da attribuirsi alla riforma agricola del 2000 che ha permesso di espropriare le terre agli agricoltori bianchi. Ma solo pochi mesi fa Mugabe stesso ha affermato che i terreni coltivabili, le fattorie erano sotto-utilizzate. Fatto che lo ha portato a nominare lui stesso i beneficiari della riforma agricola nel novembre dello scorso anno.
Cornelia I. Toelgyes
Corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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