Africa ExPress
Addis Abeba, 31 gennaio 2016
In occasione del ventiseiesimo vertice dell’Unione Africana, si è riunita ieri ad Addis Ababa, la capitale dell’Etiopia, la “African Leaders Malaria Alliance” (ALMA), per celebrare gli incredibili risultati ottenuti nella battaglia per sconfiggere la terribile malattia.
All’annuale summit, presieduto da Hailemariam Dessalegn, primo ministro dell’Etiopia, erano presenti trentaquattro capi di Stato. La nostra ex-colonia, che ha guidato ALMA nel 2015, ha ceduto lo scettro al Ciad.
Il traguardo di ALMA è assai ambizioso: sconfiggere la malaria nell’intero Continente entro il 2030.
Dal 2000 la mortalità dovuta a questa parassitosi, trasmessa all’uomo dalle zanzare del tipo Anopheles, è scesa del sessanta per cento ovunque e addirittura del settantuno per cento nei bambini sotto i cinque anni.
Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia, si è rivolta con queste parole ai suoi colleghi: “Vedete cosa siamo riusciti a fare tutti insieme. Abbiamo unito le nostre forze per uno stesso scopo e solo così potremo costruire un’Africa migliore per i nostri figli”.
Durante questa conferenza annuale è stato consegnato un premio ai tredici Paesi che si sono distinti per il loro particolare impegno in questa lotta.
A Botswana, Capo Verde, Eritrea, Namibia, Ruanda, São Tomé e Príncipe, Sudafrica e Swaziland per aver raggiunto l’obiettivo del millennio, Ruanda, Liberia e Senegal per l’ottima prestazione nel controllo della malaria dal 2011 al 2015.
Mali, Guinea e Isole Comore sono i tre Paesi che hanno raggiunto gli obiettivi migliori nel controllo contro la malaria nell’ultimo quadriennio.
Ban Ki-moon, segretario generale dell’ONU si è complimentato con i leader africani per gli ottimi risultati raggiunti.
Molti Paesi africani sono stati assisti durante questa dura lotta da fondazioni e iniziative di alcuni governi occidentali come il “Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria”, la “United States’ President’s Malaria Initiative”, il “United Kingdom’s Department for International Development” e il governo francese.
I risultati raggiunti, seppur ottimi, non sono sufficienti: ogni due minuti muore un bambino africano perché affetto da malaria e nel 2015 sono stati registrati 188 milioni di casi di questa malattia.
Dessalegn ha concluso così : “Non dobbiamo dimenticare che la malaria è una malattia dei Paesi poveri; dobbiamo assolutamente investire nel sistema sanitario per ridurre i casi e le morti riconducibili al paludismo (altro nome di questa parassitosi).
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