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Caschi blu ancora sotto inchiesta per abusi sessuali in Repubblica Centrafricana

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 7 gennaio 2016

“Ci sono stati nuovi abusi a Bangui. Le presunte vittime sono quattro ragazzine che avrebbero subito violenze e sfruttamento sessuale. Sono state ascoltate da inquirenti dell’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia)”. L’ha annunciato in un comunicato martedì scorso un portavoce dell’ONU a New York.

Onanga-Anyanga, capo della missione dell’ONU nella Repubblica Centrafricana (MINUSCA), durante una conferenza stampa di mercoledì scorso ha promesso: “Le sanzioni saranno esemplari per coloro che si sono macchiati di abusi sessuali, non appena sarà fatta luce su questi fatti incresciosi”.

La nomina di Onanga-Anyanga a capo di MINUSCA è avvenuta solamente il 13 agosto di quest’anno, quando il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha chiesto le dimissioni al predecessore di Anyanga, il senegalese Babacar Gaye, per le violenze sessuali nei confronti di minori da parte di caschi blu francesi, guineani e ciadiani (http://www.africa-express.info/2015/08/12/scandali-sessuali-e-caschi-blu-si-dimette-il-capo-della-missione-dellonu-centrafrica/).
Anche un’italiana,  Flavia Pansieri, numero due dell’agenzia ONU “Alto commissariato per i diritti dell’uomo” (OHCHR) ha dovuto lasciare il suo incarico a luglio di quest’anno (http://www.africa-express.info/2015/08/13/la-crisi-centrafricana-investe-anche-lonu-nel-caos-dopo-e-dimissioni-dellitaliana-che-si-occupava-di-diritti-umani/) per gli abusi sessuali per i quali sono accusati anche alcuni militari francesi. Le indagini sono ancora in corso.

Anyanga ha aggiunto indignato durante la sua conferenza stampa a Bangui: “Siamo venuti qui per aiutare e proteggere una popolazione già profondamente ferita. E’ assolutamente inaccettabile che anche un solo soldato del corpo di pace sia implicato in atti così orrendi. Nel dubbio, prendiamo le difese delle vittime, siamo accanto a loro”.

 L’ONU ha già annunciato di aver aperto un’inchiesta nei confronti di caschi blu di tre Paesi, che fanno parte di MINUSCA, senza però precisare i contingenti, né di quanti uomini sono implicati. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di militari marocchini, gabonesi e egiziani. Anche le forze internazionali di Bangui sono sotto inchiesta.

Un ufficiale delle truppe francesi dell’Operazione Sangaris, presenti sul territorio centrafricano dall’inizio della guerra civile, cioè da dicembre 2013, ha spiegato di non essere a conoscenza del fatto che i soldati francesi siano sotto accusa anche per questo nuovo caso.  Per lo scandalo che riguarda altri fatti di questo genere, avvenuti tra la fine del 2013 e il 2014, i soldati francesi sono sotto inchiesta a Parigi.

Dal canto suo anche Amnesty International ha chiesto all’ONU che vengano fatti maggiori controlli sull’affidabilità dei soldati che partecipano alle missioni di pace.

Stephen Cockburn, direttore regionale di Amnesty per l’Africa occidentale e centrale si dichiara soddisfatto delle inchieste avviate, ma ha sottolineato: “Queste accuse di abusi sessuali sono un grande neo e indicano quanto debba essere ancora fatto per evitare il ripetersi di queste prassi, diventate ormai troppo frequenti.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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