Speciale per Africa Express
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 6 dicembre 2015
All’indomani della visita di Papa Bergoglio a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana (CAR), sono ricominciate le violenze. Nel quartiere musulmano PK5, davanti alla moschea Ibni Qatab, è stato ammazzato a sangue freddo da alcuni uomini armati, Zaccaria. Aveva solo 35 anni, padre di tre figli ancora piccoli. I cecchini erano piazzati sul canale “Essayez-voir” (tradotto “provate a vedere”), che separa l’enclave musulmana dai quartieri cristiani. I sospetti sono puntati su un gruppo armato appartenente agli anti-balaka (vi aderiscono prevalentemente cristiani).
Sembrava che il quartiere avesse ricominciato a vivere dopo la visita di Francesco , che ha anche reso omaggio alla moschea centrale dell’unico quartiere musulmano della città.
Nel PK5 avevano ricominciato a circolare i taxi. Timidamente si intravvedeva anche qualche pedone di altri quartieri. Lentamente sembrava risvegliarsi dal torpore, dalla paura. I negozi avevano rialzato le saracinesche e i clienti affluivano numerosi. La tranquillità non è durata nemmeno un giorno.
L’arcivescovo di Bangui, Dieudonné Nzapalainga, si è recato immediatamente sul luogo della tragedia, per dare il suo sostegno ai dignitari musulmani.
Le violenze sono scoppiate nuovamente anche altrove: a Ngakobo, che dista una sessantina di chilometri da Bambari: giovedì 3 dicembre sono stati uccisi otto civili in un campo per sfollati. Un casco blu di MINUSCA ( Mission multidimensionnelle intégrée des Nations Unies pour la stabilisation en Centreafrique) è stato ferito.
Cinque ribelli, appartenenti a Séléka (prevalentemente composto da musulmani), sono morti duranti gli scontri. Altri due sono stati feriti, ha comunicato Farhan Haq, vice-portavoce del segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon.
Secondo i responsabili di MINUSCA, negli ultimi giorni gli scontri tra militanti anti-balaka e Séléka si sono intensificati a Bambari, provocando nuove tensioni in tutta la regione.
Incidenti come questi non aiutano la riconciliazione.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
Le foto sono state messe gentilmente a disposizione da Giorgio Algeri
Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 21 dicembre 2024 Niente pace – almeno per…
Dalla Nostra Inviata Speciale EDITORIALE Federica Iezzi Gaza City, 20 dicembre 2024 In Medio Oriente…
Speciale Per Africa ExPress Raffaello Morelli Livorno, 12 dicembre 2024 (1 - continua) Di fronte…
Africa ExPress Cotonou, 18 dicembre 2024 Dall’inizio di settembre 2024 è attivo il Centro Ostetrico…
Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 17 dicembre 2024 Un festival panafricano. In Arabia, Europa,…
Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 16 dicembre 2024 Due multinazionali sono responsabili della disfunzione…