Swaziland, l’insaziabile avidità di Mswati III, ultimo sovrano assoluto

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 29 ottobre 2015

Mentre i suoi sudditi stanno perdendo la pazienza, anche la Coca Cola pare stanca della bulimia di denaro di Mswati III, re dello Swaziland, incoronato nel 1986. L’ultima trovata del sovrano dello scorso 5 novembre è stata di chiedere alla Coca Cola Swaziland il 10% dell’azienda. Senza dare niente in cambio.

Manifestazione dell’opposizione per la liberazione dei detenuti politici dello Swaziland

La multinazionale, secondo un comunicato della Swaziland Solidarity Network (Rete di Solidarietà dello Swaziland), ha risposto che se il re non ritira la sua richiesta, sarà costretta a spostare la produzione in un altro Paese.

Il Network di opposizione al sovrano africano, attraverso il suo forum di discussione su Google, “condanna fermamente l’egoismo di Mswati e invita gli operai dello Swaziland ad alzarsi e chiedere che il re metta gli interessi del Paese prima della sua insaziabile avidità”.

Se la Coca Cola lasciasse lo Swaziland, per il piccolo (18mila kmq) e povero Paese africano sarebbe un dramma visto che colosso americano rappresenta il 40 per cento dell’economia. Il regno fornisce infatti il concentrato zuccherino per preparare la famosa bibita alla maggior parte dell’Africa.

Mappa dello Swaziland

Mentre i suoi sudditi (poco più di 1 milione di abitanti) sono senza terra e vivono con meno di 1 dollaro al giorno, re Mswati continua a spendere. Secondo Forbes, possiede 100 milioni di US$, è proprietario di 13 palazzi, una flotta di vetture di lusso tra le quali Mercedes, BMW e almeno una Rolls Royce.

Tre anni fa, per il compleanno decise di regalarsi un jet privato, un MD-87 riadattato con 36 posti (autonomia di 4.300km). Costo: $17 milioni. Qualche giorno fa, secondo quanto scritto dal giornale online investigativo sudafricano “mAbhungane  (M&G-Centre for investigative journalism), il parlamento Swazi ha approvato il leasing per un Airbus A340-300 privato (autonomia di 13.500km e prezzo sul mercato 228 milioni di US$) che costerebbe 9 milioni di US$ all’anno.

Deve mantenere 15 mogli e le loro famiglie e 24 figli, anche regalando alle sue consorti dimore del valore di circa $800 mila l’una. “mAbhungane scrive che, rispetto al 2014, Mswati III si è aumentato lo stipendio del 25 per cento e il suo salario del 2015 è di $56 milioni, circa il 5 % del bilancio dello stato.

Però ha dichiarato che devono essere abolite alcune le pensioni di vecchiaia per salvare i fondi del governo. Intanto la popolazione è tra le più colpite da Hiv dell’Africa con tassi che arrivano al 26 per cento.

Nell’ex protettorato britannico, diventato indipendente nel 1968, non sono riconosciuti i partiti politici e Mswati III esercita i supremi poteri nominando il Consiglio supremo dello Stato e della Corona composto dal Primo ministro e da un numero imprecisato di ministri con un parlamento bicamerale che ha funzione consultiva.

Due anni fa il re, che ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di riforma, ha dichiarato che dopo un temporale fuori stagione, da Dio ha avuto una visione per il cambiamento. “Il regno è una democrazia monarchica: il matrimonio tra il monarca e la consultazione elettorale” ha detto attraverso il suo portavoce.

Swaziland Democratic Campain

Al di là dell’essere bizzarro è semplicemente pazzo hanno dichiarato gli attivisti a favore della democrazia in gran parte esiliati in Sudafrica visto che le esternazioni del re erano la prova che stava annaspando sotto la pressione internazionale favorevole alle riforme.

L’opposizione al sovrano, nel 2010, ha dato vita alla Swaziland Democracy Campaign, una coalizione di partiti clandestini nel regno di Swati III e in Sudafrica, per avere un Paese multipartitico e democratico e chiedendo la liberazione dei prigionieri politici.

Barack Obama e la First lady Michelle alla Casa Bianca con re Mswati III e la regina Inkhosikati La Mbikiza dello Swaziland in occasione del Summit US-Africa del 5 agosto 2015 (foto courtesy White House)

Con una lettera, gli oppositori democratici hanno anche chiesto aiuto a Barack Obama che, insieme alla moglie Michelle, lo scorso 5 agosto, al Summit U.S.-Africa ha accolto alla Casa Bianca tutti i leader africani. Tra questi anche re Mswati III e la regina Inkhosikati La Mbikiza. Non si sa se i due leader hanno parlato di democrazia, multipartitismo e diritti umani del piccolo stato africano.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
twitter: @sand_pin

Crediti foto
– Swaziland map
Wz-map“. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.

– Africa subsahariana
LocationSwaziland” di  By  Rei-artur  pt  en  Rei-artur blog  – Original by User:Vardion, Image:A large blank world map with oceans marked in blue.svg. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons

– Barack e Michelle Obama alla Casa Bianca con re Mswati III e la regina Inkhosikati La Mbikiza dello Swaziland (Courtesy U.S. Department of State)

Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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