Militari delle Forze armate nigeriane (foto Defense Headquarters - https://www.facebook.com/DefenceInfoNG/)
Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 29 ottobre 2015
Sono 338 gli ostaggi, tra cui 192 bambini e 130 donne oltre a 8 uomini, del gruppo jihadista Boko Haram, liberati dalle Forze armate nigeriane nella foresta di Sambisa, nel nord-est della Nigeria. Lo dichiara il Quartier generale della Difesa nigeriano in un comunicato postato sulla pagina ufficiale Facebook e divulgato anche via Twitter.
Il comunicato è accompagnato da alcune immagini crude (che non pubblichiamo) di jihadisti morti durante l’operazione militare che mostrano anche il corpo straziato di una donna e un bambino.
Vari i commenti alle immagini postate dal Ministero della Difesa che esaltano l’intervento delle forze armate con “Ottimo lavoro. Dio benedica i nostri militari. È una questione di tempo prima che questi pazzi si estinguano” ma anche “Sporchi maiali, ammazzateli tutti. I maiali hanno avuto la fine che si meritano”.
Secondo il comunicato il raid è stato effettuato con successo in campi di presunti terroristi di Boko Haram nei villaggi di Manawashe e Bulajilin lungo la strada di Chifakuto e Damboa e che per liberare i prigionieri sono stati uccisi 30 terroristi del movimento jihadista. I militari nigeriani hanno anche recuperato armi e munizioni in possesso dei terroristi. Nessuna conferma è arrivata da altre fonti. Il governo di Abuja non ha specificato se tra gli ostaggi liberati ci siano anche le studentesse nell’aprile 2014 nella scuola di Chibok.
I militari nigeriani hanno anche confermato l’uccisione di 4 presunti terroristi di Boko Haram, che si stavano preparando a fare un attentato suicida nello stato di Adamawa, al confine con il Camerun. In questa operazione sono stati recuperati un mortaio, due fucili AK-47 e varie munizioni.
Secondo Amnesty International, nonostante i successi dell’esercito nigeriano, gli attacchi di Boko Haram in Nigeria, Niger, Chad e Cameroon, hanno ucciso almeno 3.500 civili nei primi otto mesi del 2015.
Gli scontri tra le forze armate nigeriane e i gruppi armati nell’area nord della Nigeria hanno aumentato il numero degli sfollati. Secondo l’UNHCR oltre mezzo milione di civili sono in fuga dai luoghi degli scontri e altri cercano rifugio in Camerun, Ciad e Niger. Si tratta di una crisi umanitaria che secondo l’agenzia Onu per i rifugiati non mostra segni di cedimento nel 2015.
Nelle elezioni che si sono svolte lo scorso marzo, il presidente uscente cristiano Goodluck Jonathan, travolto da scandali, corruzione e dall’incapacità di trovare le studentesse rapite, è stato sconfitto dal 72enne musulmano ex dittatore e militare Muhammadu Buhari. Per la sua vittoria sono stati determinanti i voti dei cristiani del sud del Paese.
Sandro Pintus
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