Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
Firenze, 1 ottobre 2015
Dal 2000, tra bombe a grappolo, mine antipersona e anticarro disseminate in tutto il Mozambico, ne sono state eliminate oltre 214mila di cui 170mila dal 2008. Il governo di Maputo, attraverso il ministro degli Esteri e della Cooperazione, Oldemiro Baloi, ha annunciato ufficialmente che la bonifica dalle mine è terminata.
Un’operazione durata oltre 21 anni, con il contributo di vari organismi internazionali dalla United Nations Mine Action Service (UNMAS) a Handicap International, Halo Trust e la ong belga Apopo. Personale specializzato, cani addestrati e ratti. Sì proprio questi roditori, con un sofisticato olfatto sono tra i protagonisti dello sminamento di vasti territori del Mozambico.
Il nome scientifico del topo è “cricetomys gambianus”, ratto gigante del Gambia, che con i suoi 35 cm di lunghezza (e altrettanti di coda) è il più grosso roditore e, con il suo sensibilissimo olfatto, è anche il più prezioso. Apopo, per lo sminamento di 240 kmq di territorio ne ha utilizzati 40 con ottimi risultati.
Sono stati chiamati HeroRATs (ratti eroi) e grazie al loro peso (1,3kg), possono avvicinarsi alle mine senza farle esplodere come può succedere ai cani. Per questa ragione sono sono stati efficacissimi nello sminamento. Inoltre hanno il vantaggio essere facilmente addestrati, sono facili da trasportare e sono degli instancabili lavoratori che pretendono solo banane e noccioline.
La loro preparazione al rilevamento del TNT che compone le terribili e vigliacche mine antipersona è anche molto più conveniente dell’addestramento dei cani: 7.300 USD per 9 mesi di training invece dei 25.000 USD. Inoltre, sono anche utilizzati per rilevare da un campione di saliva umana, attraverso il loro sofisticato olfatto, il bacillo di Koch (Mycobacterium tuberculosis) batterio della tubercolosi nell’uomo.
Dal 1975, anno dell’indipendenza della colonia africana dal Portogallo, fino al 1992, anno della firma della pace tra il partito al governo Frelimo (Frente del libertaçao de Moçambique) e la guerriglia antigovernativa Renamo (Resintencia national moçambicana), ci sono stati un milione di morti. Dal 1992 ad oggi le vittime delle mine, soprattutto bambini e donne che lavoravano nei campi, sono state tra 10 e 12 mila. Oltre a migliaia di mutilati.
Il programma di sminamento, al quale hanno partecipato anche partner internazionali, è costato 220 milioni di dollari. Eppure stime delle Nazioni Unite parlano di circa 2 milioni di mine di ogni tipo disseminate nel Paese africano. Rispetto alle 214mila trovate, all’appello ne mancano parecchie.
Sandro Pintus
Sandro.P@catpress.com
twitter: @sand_pin
Foto:
– LandmineRat” di Gooutside – Opera propria. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons
– “HeroRAT” by From one to another – Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Commons
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