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Sgominata gang che rubava auto di lusso in Gran Bretagna e le portava in Uganda (via Kenya)

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 9 settembre 2015

Correva il 2010, mancavano pochi giorni a Natale. Quella notte stava nevicando, quando un rumore assordante sveglia il signor Martin McSwiney, residente con la moglie e i loro quattro figli in un paesino appena fuori Maidstone, nel Kent. Il signor McSwiney e la moglie trovano il portoncino di casa spalancato e mancano le chiavi delle loro due macchine. Un’Audi A6 e un’Audi Q7. La prima viene ritrovata la notte stessa, mentre la seconda riappare poche settimane fa a Kampala, capitale dell’Uganda, dopo ben cinque anni.

Alcuni agenti britannici erano sulle tracce di una Lexus a Kampala, e ritrovano casualmente non solo  la Audi Q7 dei signori McSwiney, ma anche alcune Range Rover, BMW, Mercedes e una Nissan Micra.

Durante lo scorso mese di giugno gli agenti inglesi e i loro colleghi ugandesi hanno sequestrato nella capitale dell’ex-colonia automobili rubate in Gran Bretagna per un valore che supera il milione di sterline.

Paul Stanfield, direttore regionale per l’Est e il Sud Africa  dell’ Intelligence and Operations Directorate of the UK’s National Crime Agency ha riferito ai reporter dell’ Independent che dall’autunno scorso c’è stato un importante incremento del furto di autovetture, specialmente in Inghilterra e nel Galles. Solo nei primi tre mesi del 2015 si stima che il valore delle macchine rubate ammonti a oltre cento milioni di sterline. Ovviamente non tutte sono state esportate.

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“La rotta Londra-Kampala è una storia che dura da anni, ma abbiamo potuto verificare che ultimamente il traffico è aumentato parecchio. Generalmente le macchine vengono trasportate su navi-container in partenza da Felixstowe e Southampton”, ha aggiunto Stanfield.

Spesso i veicoli rubati vengono dichiarati come “effetti personali” oppure inseriti tra mobili e altro durante i traslochi oltremare. Stanfiled crede che fuori dalla Gran Bretagna ci siano addetti doganali, complici delle gang e tramite la loro collaborazione le vetture rubate riescano ad attraversare l’Oceano indisturbatamente.

I sequestri delle auto sono stati possibili grazie all’intervento e alla collaborazione di diverse agenzie portuali del Regno Unito. Altre vetture sono state intercettate prima di lasciare la Gran Bretagna, più o meno una dozzina al mese, secondo Nathan Ricketts del “National Vehicle Crime Intelligence Service”, in particolare a Southampton.

Secondo Ricketts, la metà di queste automobili risulterebbe rubata, l’atra metà sarebbe in procinto di esserlo, tramite accordi finanziari fraudolenti. L’ottanta percento delle automobili da lui intercettate erano destinate al mercato dell’Est Africa, nelle ex colonie britanniche dove si guida a sinistra e quindi sono più facilmente smerciabili.

Un controllo rigoroso risulta assai difficile: il personale a disposizione per individuare auto rubate è insufficiente, non più di una manciata  di agenti per un transito di quasi novemila container al giorno.
Seguendo una prestigiosa Lexus RX450, che era utilizzata per noleggio ed era dotata di un dispositivo di monitoraggio ad alta tecnologia, gestito dalla APU Ltd (Accident Investigation & Asset Protection), si è arrivati fino in Uganda. E così, finalmente, si è potuto capire la complessità della rete e la complicità di alcuni agenti doganali.

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La Lexus ha lasciato l’Inghilterra in aprile per la Francia. Un mese dopo la vettura è stata vista da agenti dell’intelligence in Oman. Poco tempo dopo è stata imbarcata per Mombasa.

“Quando abbiamo denunciato il furto, non è stato escluso che la macchina avrebbe potuto essere usata in un’operazione di copertura”, ha spiegato Neil Thomas, direttore della APU. E ha aggiunto: “Era nostro interesse ritrovare una macchina dal valore di cinquantamila Sterline, ma contemporaneamente il nostro servizio di intelligence era ben disposto a fornire alle autorità informazioni utili per smantellare la gang”.

La polizia ha inseguito la macchina mentre veniva trasportata via terra da Mombasa al confine con l’Uganda verso Kampala. Infine la Lexus ha ricevuto un nuovo libretto di circolazione, intestato ad un deposito doganale, controllato dall’Agenzia delle entrate ugandese.

Quando gli esperti inglesi sono arrivati a Kampala si sono messi le mani nei capelli. Molte delle macchine di lusso rubate si trovavano nel deposito doganale senza targa, il numero di telaio abraso, ma molti avevano ancora gli adesivi della concessionaria. Sono state ritrovate ventotto macchine, alcune praticamente nuove.

Ora la polizia del Regno Unito sta collaborando con la controparte ugandese per poter rimpatriare le macchine; la soluzione non è semplice, spesso manca la volontà nel voler applicare le leggi .

Asan Kasingye, assistente dell’ispettore generale della polizia e direttore per Interpol e le relazioni intelligence in Uganda è convinto che molte altre vetture rubate in Inghilterra possano essere rintracciate in altri Paesi dell’Est Africa. “Bisogna rinforzare, rivedere le leggi in vigore. Abbiamo a che fare con organizzazioni criminali ben radicate, che hanno complici ovunque, anche nel nostro sistema, disposti a immatricolare vetture rubate. Abbiamo bisogno di una maggiore collaborazione nella regione e con la polizia inglese” ha sottolineato Kasingye.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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