Speciale per Africa ExPress,
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 29 agosto 2015
Ieri, 28 agosto, i deputati del Burkina Faso hanno avviato l’esame di una proposta di legge per l’abolizione della pena di morte. Nel Paese, uno dei più poveri del mondo, attualmente tredici persone si trovano nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione della pena.
Promotore di questo disegno di legge è Cherif Sy, presidente del Consiglio nazionale di transizione (CNT), l’assemblea interinale che resterà in carica fino alle nuove elezioni che si terranno il prossimo ottobre. Il governo e il parlamento erano stati sciolti il 31 ottobre 2014, dopo la caduta di Blaise Campaoré. L’ex-presidente aveva chiesto un terzo mandato, una pretesa di fronte alla quale la società civile del Paese si era opposta (http://www.africa-express.info/2014/11/01/burkina-faso-campaore-dimissionato-ma-il-nuovo-leader-non-piace-alla-piazza/).
L’abolizione della pena di morte è fortemente sostenuta da varie organizzazioni della società civile, nonché dal foro degli avvocati burkinabè. Il governo di transizione ha già approvato il testo della norma, si attende ora che venga esaminato e discusso in parlamento.
Sy, mentre ha presentato il disegno di legge davanti ad una commissione parlamentare, ha esordito con queste parole: “Si può condannare qualcuno all’ergastolo, ma uccidere una persona tramite fucilazione, impiccagione o mozzandogli testa, avvilisce la società, certamente non esalta l’essere umano. Anche se la pena capitale è stata applicata solamente quattro volte da quando abbiamo ottenuto l’indipendenza, cinquantacinque anni fa, non ci ha fatto crescere né come nazione, né come persone”.
L’ultima esecuzione risale al 1988, eppure solo lo scorso luglio un militare è stato condannato a morte per aver ammazzato la sua ex-fidanzata.
Ora si attente il prossimo 6 settembre. Quel giorno saranno in tanti a osservare l’ex colonia francese Burkina il Faso, perchè in parlamento si aprirà il dibattito sulla nuova legge, che prevede come pena massima l’ergastolo al posto della pena capitale.
“Il Burkina Faso ha un’occasione storica per riconoscere l’inviolabilità del diritto alla vita”, ha sottolineato il direttore regionale per l’Africa occidentale di Amnesty International, Alioune Tine, in un comunicato.
Nel corso degli ultimi vent’anni molti Stati africani hanno abolito la pena capitale. Il Burundi, il Gabon, la Costa d’Avorio, il Senegal, il Togo, le Isole Mauritius, il Ruanda e all’inizio di quest’anno si è aggiunto anche il Madagascar. Ora si attende che anche il Burkina Faso faccia la stessa scelta per poter essere inserito nell’elenco dei Paesi abolizionisti.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
Nella foto in basso un convegno sulla pena di morte a Bobo Dioulasso in Burkina Faso
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