Africa ExPress
Mogadiscio, 23 agosto 2015
Due attentati messi a segno ieri in Somalia hanno fatto almeno 21 morti. Un’autobomba è esplosa a Mogadiscio fuori da un ristorante del Juba hotel, molto vicino al Ministero della Sicurezza e frequentato da funzionari del governo e da militari, e ha provocato cinque morti e sette feriti.
Testimoni oculari hanno riferito di aver sentito anche degli spari. Per il momento nessuno ha rivendicato l’attacco.
A Chisimaio, il secondo porto del Paese a 520 chilometri dalla capitale e a un centinaio dal confine con il Kenya, invece, un terrorista ha fatto esplodere il minibus che aveva fatto entrare nel recinto della ex università ora adibita a centro addestramento reclute.
L’esplosione è avvenuta nella parte riservata all’addestramento dei militari sia dell’esercito sia delle milizie locali da parte dei caschi verdi dell’Unione Africana.
Secondo una prima ricostruzione il kamikaze è un disertore delle forze locali che è passato dalla parte opposta, cioè con gli al-Shabaab. Quasi tutti quelli che hanno cambiato casacca, sono stati addestrati da militari kenioti proprio in quella stessa base, che quindi conoscono bene. Sheikh Abdiasis Abu Musab, portavoce di al-Shabaab per le operazioni ha rivendicato l’attacco.
Testimoni oculari hanno riferito di aver sentito anche degli spari. Per il momento nessuno ha rivendicato questo secondo attentato.
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