Shebab e Sud Sudan, Obama ad Addis discute con il premier la sicurezza regionale

Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 27 luglio 2015

Il presidente americano Barack Obama ha lasciato il Kenya che l’ha accolto come un divo ed è atterrato ieri sera ad Addis Abeba. L’Etiopia è uno degli alleati più fedeli di Washington, anche se la Casa Bianca ha qualcosa da rimproverare al suo amico primo ministro Hailèmariam Desalegn.

Innanzi tutto una mancanza di democrazia. Il partito al potere ha fatto piazza pulita degli oppositori e ora il parlamento è totalmente nelle sue mani. La stampa poi non è libera e i diritti umani sono violati, con molti giornalisti ed esponenti della società civile in carcere.

L’Etiopia comunque è un Paese in prima linea nella guerra al terrorismo anche perché confina con Sudan e Somalia dove il pericolo islamico è molto forte. L’Etiopia, anche se con una certa riservatezza, ospita una piccola base americana a Gode, in Ogaden nella regione abitata da tribù somale in eterna rivolta. Anche da lì partono i droni che colpiscono gli shebab nell’ex colonia italiana.

Con Hailemariam Desalegn, Obama discuterà proprio di cooperazione militare. Gli Shebab, i terroristi islamici che operano in Somalia, hanno perso terreno proprio in queste settimane, anche grazie agli aerei senza pilota, ma ben armati, americani e le truppe di terra etiopiche.

Obama vorrebbe dar loro il colpo di grazia anche perché gli shebab in questi giorni hanno cambiato alleanze e sono passati da Al Qaeda allo stato Islamico.

Di Somalia, Sud Sudan e in genere di sicurezza regionale hanno parlato questa mattina in un colloquio a porte chiuse i leader di Statio Uniti ed Etiopia.

Addis Abeba è anche il quartier generale dell’Unione Africana e Obama terrà un discorso anche in quella sede.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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