Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 23 luglio 2015
Il Kenya è in fibrillazione per l’arrivo del presidente americano Barack Obama. Le radio non fanno altro che parlare di questo. Le misure di sicurezza sono imponenti. L’inquilino della Casa Bianca arriverà domani sera intorno alle 8. Le strade principali di Nairobi saranno chiuse dalle due del pomeriggio. La capitale keniota è una città caotica, con un traffico sempre ingorgato. Per evitare che commessi e proprietari rimanessero bloccati nel traffico molti negozi hanno deciso di restare chiusi.
La città sembra rinnovata, lampioni che sparano una luce fortissima sono stati messi lungo tutto il percorso che sarà attraversato dal corteo presidenziale. Tutti i buchi che caratterizzano l’asfalto di Nairobi sono stati chiusi. Le strade finalmente sono lisce. Rifatti addirittura i marciapiedi e le aiuole e gli spartitraffico.
Secondo fonti ben informate la visita del presidente costerà ai contribuenti americani ben 40 milioni di dollari. Nei giorni scorsi da giganteschi aerei da trasporto atterrati all’aeroporto Jomo Kenyatta sono sbarcati una ventina di camioncini con la targa dei servizi speciali della sicurezza della Casa Bianca.
D’altro canto gli agenti dell’FBI sono ormai dappertutto. Si incontrano agli angoli delle strade come perlustrassero l’ambiente. Per arrivare dall’aeroporto all’ambasciata americana, anzi alla residenza dell’ambasciatore americano, il corteo dovrà attraversare tutta la città.
Il timore che qualcuno con un attentato possa tentare di uccidere l’uomo più importante della pianeta è sensato. Il Kenya degli ultimi mesi ha subito diversi attacchi. I morti sono stati parecchi. Basta citarne uno per tutti, il massacro all’università di Garissa di metà aprile, costato la vita a 147 tra studenti e professori.
Il team di agenti del controspionaggio e i tecnici americani sono arrivati a Nairobi almeno un mese fa. Pian piano è giunto il materiale che serve al presidente americano per la sua permanenza di due notti quaggiù. Dall’America è arrivato tutto: l’acqua, le poltrone e perfino i condizionatori che stanno utilizzati nelle stanze riservate alla delegazione americana al convegno Global Entrepreneurship Summit, in programma al grande quartier generale delle Nazioni Unite qui a Nairobi. Un incontro il 25 e il 26 luglio tra imprenditori dei Paesi africani con quelli del mondo industrializzato. Obama terrà un discorso.
Il compound dell’ONU qui a Nairobi è enorme ci lavorano poco meno di 5000 persone. Presenta quindi dei problemi di sicurezza per il presidente americano. Gli agenti della CIA e quelli dell’FBI sono in azione da un po’ di giorni dentro il recinto. Hanno bonificato tutto, comprese le fognature.
Il presidente americano arriverà stasera a Nairobi intorno alle otto non si sa bene quale sarà il suo programma sabato e domenica. A parte la conferenza alle Nazioni Unite, non si conoscono i dettagli della sua visita.
Probabilmente visiterà il sito dove è stata bombardata e distrutta l’ambasciata americana il 7 agosto 1998. Era un palazzo piuttosto alto, fu raso al suolo da un militante di Al Qaeda, morirono 12 americani e 212 kenioti. Ora al suo posto c’è un giardino, una sorta di memoriale in ricordo delle vittime.
Un altro luogo simbolo della lotta al terrorismo dove probabilmente si recherà il presidente americano è il Westgate shopping mall, dove il 23 settembre 2013 morirono 67 persone prese in ostaggio da un gruppo di shabab somali.
Massimo A. Alberizzi
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