Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 7 giugno 2015
In un documento ufficiale datato venerdì 5 giugno 2015, letto durante una trasmissione dell’emittente televisiva di Stato, il Ministero degli esteri del Gambia ha dichiarato Agnès Guillaud, chargé d’affaires dell’Unione Europea nel Paese, persona non grata. Gli ha intimato quindi di lasciare Banjul in settantadue ore. Il governo gambiano non ha motivato questa sua grave decisione.
Il presidente del piccolo Stato, Yahya Jammeh, è stato fortemente criticato dagli Stati occidentali per non rispettare i diritti umani fondamentali. Lo scorso anno il suo governo ha emesso nuove leggi a dir poco draconiane, contro lesbiche e gay (http://www.africa-express.info/2014/09/09/gambia-ergastolo-per-gay-il-presidente-voleva-ucciderli-come-le-zanzare/).
Verso la fine dello scorso anno Jammeh ha anche impedito l’accesso al braccio della morte nelle putride galere di Banjul (capitale della ex-colonia britannica) a due ispettori dell’ONU, inviati per far luce su torture e omicidi arbitrari di detenuti. Dopo il fallito colpo di Stato del 30 dicembre 2014, la situazione è andata peggiorando. Molti presunti partecipanti al golpe e i loro familiari sono spariti, compresi figli minorenni e anziani genitori.
Solo pochi giorni fa il presidente aveva dichiarato di essere disposto ad accogliere i profughi rohingya della Birmania, chiedendo, ovviamente, il sostegno politico e il supporto della comunità internazionale. (http://www.africa-express.info/2015/05/30/il-governo-del-gambia-vuole-accogliere-rifugiati-rohingya-birmani/).
Jammeh è al potere da oltre vent’anni. Prima l’ha “conquistato” con un colpo di Stato nel 1994, poi è stato rieletto, grazie a “libere e democratiche elezioni”, chiaramente truccate. Solo pochi anni fa si è convertito all’islam, forse per ottenere più consensi, visto che la maggior parte della popolazione è musulmana.
Nel 2014 l’UE ha bloccato tredici milioni con la motivazione che il Gambia non rispetta i diritti umani, in particolare per le leggi contro gli omosessuali. Quest’anno si sta ancora discutendo se concedere la somma di centocinquantamila Euro al piccolo Paese dell’Africa occidentale.
Sono in molti a fuggire dal Gambia in questi ultimi mesi. Il numero di persone che scappano dal Paese è in aumento. Secondo una nota del Viminale, nel primo bimestre 2015 hanno presentato richiesta d’asilo in Italia 1639 cittadini gambiani.
Ieri, sabato 6 giugno, l’Unione Europea ha convocato con la massima urgenza l’ambasciatore del Gambia, chiedendo spiegazioni per l’espulsione di Guillaud. “Siamo esterrefatti, sembra non ci siano spiegazioni plausibili per i provvedimenti presi dal governo della ex-colonia britannica”, ha commentato un portavoce dell’UE.
In una nota, rilasciata venerdì scorso dall’ufficio del presidente Jammeh, si legge: “Vogliamo ricordare che l’omosessualità è contraria ai valori religiosi, culturali e tradizionali del Gambia e dunque in questo Paese non è tollerata”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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Nella foto in alto il presidente Yahya Jammeh, in basso l’incaricata d’affari dell’Unione Europea Agnès Guillaud
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