Speciale per Africa ExPress
Blessing Akele
Benin City, 12 maggio 2015
Una notizia pubblicata dai giornali nigeriani sta mettendo in forte allarme la classe politica uscente che mal sopporta di aver perso le elezioni e teme di finire davanti ai giudici con l’accusa di corruzione.
La signora ministro uscente delle Finanze e dell’Economia uscente, Ngozi Okonjo-Iweala, ha informato lei stessa la nazione di avere la pressione sanguina alta. Un escamotage inventato da una parte della classe dirigente sconfitta alle ultime elezioni presidenziali e legislative di cinque settimane fa che in questo modo, ostentando inesistenti malattie “professionali”, cerca di scrollarsi di dosso la responsabilità dello sconquasso economico, di cui è preminentemente responsabile, arrecato alle casse dello Stato
La notizia è stata diffusa durante l’inaugurazione di una clinica riservata a ministri e papaveri dello Stato. Okonjo-Iweala – che ha studiato in America, preso il suo PHD al Massachusetts Institute of Tecnology e ha ricoperto incarichi di alto livello alla World Bank – ha colto l’occasione per far sapere alla nazione che la pressione alle stelle gli è salita per l’impegno profuso al servizio dello Stato, per le notti insonni (spesso e volentieri lei e i suoi collaboratori erano costretti a restare in ufficio fino all’una di mattina) passate per trovare la quadra dei conti, dei provvedimenti da emettere, per i pagamenti da autorizzare. La malattia l’ha colpita assieme ai suoi colleghi, si è lamentata, citando il ministro per gli affari di Stato, Bashr Yaguda, il segretario permanente, Anastasia Daniel-Nwaobia e una settantina di funzionari che insieme a lei, hanno l’ipertensione.
I ministri e i loro funzionari sono fortunati. In Nigeria possono utilizzare strutture sanitarie di buon livello, mentre la gente comune rischia di morire perché non ha i soldi per le cure, nemmeno nelle cliniche pubbliche, comunque quasi fatiscenti.
Grazie allo sbandierata “abnegazione totale” e all’impegno profuso nella gestione del dicastero più importante e delicato di tutti i governi, ora la signora Ngozi Okonjo-Iweala, spera di farla franca. Più che altro, invece, lei e i suoi colleghi hanno dato prova della loro bravura nella finanza creativa che ha danneggiato l’interesse nazionale.
Infatti, alcuni commentatori e opinionisti ritengono che l’inaugurazione della clinica del ministero dell’Economia sia stata solo uno specchietto per le allodole: la signora Ngozi Okonjo-Iweala ha bisogno di giustificare certe spese pazze ed allegre. Comunque per l’opinione pubblica le dichiarazioni del ministro si possono descrivere con una parola: “rubbish”, cioè spazzatura.
Come abbiamo già avuto occasione di spiegare tutti i papaveri del vecchio governo, dal presidente uscente Goodluck Jonathan in giù e soprattutto, i responsabili dei dicasteri dell’economia/finanze, del petrolio e dell’agricoltura, temono di essere indagati dalla classe politica che ha vinto le elezioni di fine marzo. Da candidati i nuovi arrivati avevano fatto una dura campagna anti-corruzione e una volta eletti hanno annunciato di voler perseguire drasticamente tutti i colpevoli dello stato penoso dell’economia nazionale.
Dove sono finiti i miliardi di dollari USA, apparentemente scomparsi nel nulla? Una volta individuati, i responsabili verranno adeguatamente perseguiti? Fra tre settimane, quando il nuovo presidente Muhammadu Buhari si insedierà ufficialmente, inizierà una nuova pagina per la Nigeria e dovrà comparire qualche risposta a questi quesiti.
D’altronde, si è visto che le ragazze Chibok sono state ritrovate, tra velate ammissioni, smentite e incertezze, sapientemente recitate dal ministero della Difesa e dall’intelligence interna. E non solo: anche il gruppo terrorista Boko Haram, secondo gli ultimi rapporti, pare abbia perso terreno e forza. E’ stato fiaccato da una serie di azioni militari e non, di nuovo sapientemente, messe in atto dal governo federale.
Tra l’altro, per sconfiggere i terroristi, il governo federale ha reso la benzina (in Nigeria il carburante è uno strumento di potere sociale e politico infallibile), merce rara, in modo tale da impedire ai sanguinari di avere disponibilità di carburante per le loro scorrerie in camion e suv.
La misura, comunque si è dimostrata a doppio taglio: privando tutti i cittadini del carburante il mercato nero in quest’ultima settimana ha fatto buonissimi affari. Una popolazione già economicamente stremata, ha ulteriormente subito lo sfruttamento dei “petroleum marketers” .La penuria di carburante quindi, come si poteva immaginare, non ha colpito soltanto Boko Haram e i suoi terroristi.
I nigeriani si aspettano che, tra 3 settimane, cioè subito dopo l’insediamento del governo di Buhari, almeno la benzina torni ad essere un bene comune.
Blessing Akele
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#BringBackOursGirls
Nella foto in alto la signora Ngozi Okonjo-Iweala, in basso il nuovo presidente Muhammadu Buhari