Speciale per Africa-ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 16 aprile 2015
In risposta ai recenti atti di razzismo e xenofobia in Sudafrica, i terroristi di Boko Haram hanno lanciato oggi un ultimatum a Pretoria: “Se entro 24 ore non cessano le violenze nei confronti di immigrati africani in Sudafrica, uccideremo tutti cittadini sudafricani in Nigeria, Ciad, Niger e in altri Paesi confinanti. Attaccheremo anche le ambasciate sudafricane”. Le minacce sono contenute in un videomessaggio caricato su Youtube oggi. Sono in atto le verifiche circa la sua autenticità. La notizia è stata riportata da alcuni giornali nigeriani on-line (Information Nigeria e Nigerian Watch)
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La nuova ondata di violenza nei confronti degli immigrati di altri Paesi africani è incominciata a fine marzo, quando un leader tradizionale, Goodwill Zwelithini, re dei Zulu ha sentenziato: “E’ ora che gli stranieri vadano a casa”.
Il Sudafrica sta vivendo una grave crisi economica, la disoccupazione è attorno al 24 per cento, mentre quella giovanile si attesta al doppio. Molti sono convinti che la mancanza di lavoro sia causata, almeno in parte, dalla concorrenza dei lavoratori stranieri, immigrati africani.
Centro degli scontri è stato Durban, una città costiera, dove alcuni stranieri africani sono stati circondati e bruciati vivi. Tra loro anche un bambino di soli sei anni, originario dello Zimbabwe. Un altro video mostra un uomo, spogliato, buttato in strada e poi lapidato. I migranti uccisi sarebbero cinque.
Le violenze si sono estese anche in altre parti del Paese. A Johannesburg, la polizia ha dovuto usare gas lacrimogeni e ha sparato pallottole di gomma contro la folla che inneggiava canti xenofobi dopo aver saccheggiato e distrutto negozi di immigrati. Decine di stranieri si sono rifugiati nel commissariato di polizia.
Il Malawi ha dichiarato di voler rimpatriare i propri cittadini, altrettanto il Kenya, mentre il Mozambico ha preparato dei campi di raccolta al confine, per accogliere i connazionali emigrati.
L’African National Congress (Anc), il partito al potere, ha condannato le terribili violenze e Jakob Zuma, il presidente del Sudafrica, ha ammesso che il suo governo non ha affrontato con la dovuta celerità alcune questioni, poi sfociate in odio, brutalità e violenza verso lo straniero.
Oggi, a Durban si è svolta una grande marcia contro la xenofobia. Vi hanno partecipato oltre cinquemila persone in sostegno delle vittime delle violenze degli ultimi quindici giorni.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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