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Nigeria fuggi fuggi generale dal partito del presidente sconfitto

Speciale per Africa ExPress
Blessing Akele
Benin City, 12 aprile 2015

Ieri in Nigeria si è votato per le elezioni delle assemblee legislative degli stati, le ultime in programma. Ci sono stati scontri e violenze ma, tutto sommato, circoscritti.

La situazione è sotto controllo. I risultati delle presidenziali del 28 marzo e l’alto senso istituzionale dimostrato dal presidente uscente Goodluck Jonathan, stanno minando il suo partito, Peoples Democratic Party, che ha governato la Nigeria dal 1999.  Il PDP, sta perdendo il suo appeal. In tutti gli Stati i maggiorenti del partito stanno tutti salendo sul treno del vincitore, il All Progressives Congress. Ormai non c’è più nessuno che vuole schietrarsi con l’opposizione. In un Paese ad alto grado di corruzione stare con chi non comanda più non rende.

Inoltre, l’ex capo del personale dell’esercito ed ex generale Theophilus Danjuma, mercoledi 8 marzo ha dichiarato che, se l’allora capo del Biafra Chukuemeka Ojukwu, avesse usato lo stesso buon senso del Presidente uscente, la Nigeria non avrebbe dovuto combattere una guerra civile sanguinosa (quella tra il 1967 e il 1970).

Con questa dichiarazione l’ex ufficiale 1) scatenare l’ira degli Ibo che tuttora si sentono vittimizzati ed emarginati in Nigeria e soprattutto 2) il timore della possibilità di seri disordini che avrebbero potuto scoppiare se Jonathan  non avesse ammesso la sconfitta, sorprendendo positivamente i nigeriani e tutto il mondo.

Si può tranquillamente sostenere che in Nigeria, tra il 30 ed il 31 marzo c’è stata una rivoluzione morbida, quasi impercettibile ma concreta. I nigeriani aspettano il presidente eletto sperando che faccia un miracolo: lottare senza quartiere contro l’insostenibile livello corruttivo che peggiora sempre più. Un grave problema che il presidente ha promesso di affrontare prioritariamente.

Jerry Rawlings, ex Presidente di Ghana, non ha dubbi in proposito. La corruzione però non è l’unico problema. I genitori delle ragazze rapite un anno fa a Chibok aspettano che qualcuno le riporti a casa e poi c’è il dossier Boko Haram da risolvere. La nuova era inizia tra un mese e mezzo. Tutti sperano che sia positiva e prosperosa per tutti i nigeriani tanto martoriati.

 

Blessing Akele
blessing.akele@yahoo.com
twitter @BlessingAkele
#BringBackOursGirls

Redazione Africa ExPress

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