Dal Nostro Corrispondente
Arturo Rufus
Nairobi, 2 aprile 2015
Centoquarantasette studenti morti, oltre 150 feriti, decine di ragazzi e ragazze presi in ostaggio dai terroristi somali shebab, filiale di Al Qaeda nel Corno d’Africa. Circola la voce che qualcuno sia stato decapitato, ma non ci sono notizie sicure in proposito. Questo, comunque, è il bilancio finale dell’attacco al campus dell’universitá di Garissa, in Kenya. I terroristi che hanno assalito il campus si erano asserragliati in un edificio che ospita i dormitori degli studenti. I quattro assalitori, come ha assicurato il ministro degli interni keniota, Joseph Nkaissery, sono stati uccisi. In realtà hanno fatto saltare le cinture esplosive che avevano serrate in vita.
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Tutto è cominciato stamattina all’alba, quando cinque terroristi mascherati hanno assaltato il campus dell’università di Garissa, città keniota a quattrocento chilometri a est di Nairobi, a centottanta dal confine con la Somalia e a un centinaio da Dadaab, uno dei campi profughi più grandi del mondo dove sono stipati almeno 350 mila profughi. Il commando suicida si è barricato all’interno di uno degli edifici del college e – secondo quanto dichiarato ad Africa ExPress dal vice capo della polizia Joseph Boinnet – ha catturato parecchi ostaggi, studenti e professori.
I terroristi si sono presentati davanti ai cancelli del campus alle 5:30, mentre tutti dormivano, sparando all’impazzata. Due poliziotti che erano di guardia al cancello principale sono stati uccisi sul colpo a sangue freddo. Immediatamente è scoppiata una battaglia tra gli altri agenti e gli intrusi che si sono diretti e rifugiati verso uno degli edifici che ospitano le camere degli studenti. Secondo notizie assolutamente non confermate, gli assalitori avrebbero diviso gli studenti musulmani da quelli cristiani: i primi sarebbero stati lasciati andare, i secondo sarebbero invece stati trattenuti. Secondo la Reuters, l’informazione è stata fornita dal portavoce degli shebab Sheikh Abdiasis Abu Musab.
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La polizia e l’esercito (KDF, Kenya Defence Force) hanno circondato il campus anche con blidati, mentre il ministero degli Interni ha diffuso le fotografie dei due mandanti dell’attacco, due vecchie conoscenze dell’intelligence kenyota: Mohamed Mohamud e Dulyadin Gamadheere, più conosciuti come Mohammed Kuno e Mohammed Iman.
Il primo è il responsabile per le azioni terroriste in Kenya, accusato di aver sterminato i passeggeri di un autobus che da Garissa andava a Nairobi. E’ stato annunciato il coprifuoco dalle 18:30 alle 6:30 nelle regioni di Garissa, Tana River, Wajir, Mandera, tutte confinanti con la Somalia.
Un professore che per motivi di sicurezza ha chiesto di non rivelare il suo nome, ha raccontato che nelle scorse settimane l’università ha ricevuto diverse minacce: “Abbiamo avvisato la polizia – si è lamentato – che non ha preso le misure di sicurezza necessarie, come invece è stato fatto a Nairobi”.
All’università di Garissa sono iscritti 815 studenti, molti dei quali vivono nel campus perché vengono da altre zone del Kenya. 280 sono stati individuati. Ora si sta cercando di capire quali sono intrappolati nelle mani degli shebab.
Arturo Rufus
arturo.rufus7@gmail.com
#GarissaAttack
Nella penultima foto in basso i due ricercati: Mohammed Iman a sinistra e Mohammed Kuno a destra
http://www.africa-express.info/2013/04/19/due-attentati-a-garissa-kenya-almeno-otto-morti-e-una-ventina-di-feriti/
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