Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 12 marzo 2015
Quattro terroristi che vestivano le uniformi dell’esercito somalo hanno attaccato questa mattina a Baidoa il compound fortificato che ospita la sede del governo regionale, gli uffici delle Nazioni Unite e l’aeroporto. I morti sono almeno 12 e feriti una ventina. Questo bilancio non è confermato.
Gli assalitori si sono avvicinati ai cancelli d’ingresso e hanno cominciato a sparare all’impazzata. Due degli assalitori sono riusciti a entrare e hanno fatto saltare le loro cinture esplosive. Un terzo è stato ucciso dalle forze di sicurezza. De quarto non si sa bene la sorte. Ucciso anche un soldato etiopico del contingente dell’Unione Africana
“Le loro uniformi ci hanno ingannato – ha spiegato allo stringer di Africa ExPress a Baidoa – un funzionario di polizia”. Sempre secondo lo stesso ufficiale l’obbiettivo dei terroristi era l’ufficio del presidente della “Stato del Sud Ovest”, un’entità nell’ambito della Federazione Somala costituita nel novembre scorso. Il leader, Sharif Hassan Sheikh Adan, detto “coniglietto” per i suoi denti in fuori, è l’ex presidente del parlamento federale. Lo Stato del Sud Ovest è uno dei più fedeli alleati del governo di Mogadiscio. I terroristi comunque non sono riusciti a penetrare negli uffici e sono rimasti nel cortile.
Baidoa, 256 chilometri a nord-ovest da Mogadiscio, è una città chiave nella recente storia somala. Dopo il periodo dei signori della guerra finito nel giugno 2006, la maggior parte dell’ex colonia italiana è finita nelle mani delle corti islamiche che hanno per sei mesi pacificato il Paese. Il Governo Federale di Transizione (TFG) si era stabilito a Baidoa. Alla fine del 2006 sono intervenuti gli etiopi che hanno spazzato via i seguaci di Allah. Il TFG, guidato dal migiurtino Abdullahi Yusuf, è rimasto qualche tempo a Baidoa, prima di ritornare a Mogadiscio nel 2007.
Gli elementi più radicali dei militanti islamici (l’ala più vicina ad Al Qaeda, gli shebab) hanno organizzato la resistenza al TFG e hanno riconquistato Baidoa alla fine del 2008. La città è ritornata sotto il controllo governativo solo nel febbraio 2012.
Gli shebab nelle ultime settimane sembrano aver perduto forza e le loro azioni sono più rare, anche se un nocciolo duro è sempre attivo. Gli americani hanno messo a segno numerosi colpi con i droni che hanno centrato alcuni obiettivi, uccidendo parecchi dei capi. Gli islamici poi hanno avuto parecchie defezioni una delle più importanti quella di Hassan Abdullah Hersi al-Turki, conosciuto anche come Zakaria Ismail Hersi, o ‘Zaki’, il capo dell’intelligence degli shebab, la Amniyat, che il 27 dicembre scorso si è costituto alla polizia nella regione del Gedo.
Hassan Turki, su ci pendeva una taglia di 3 milioni di dollari del governo amaricano può essere considerato il fondatore dell’islamismo islamico. Nato nel 1944, nel 1977 durante la guerra scatenata dalla Somalia di Siad Barre contro l’Etiopia del dittatore militar-comunista Mengistu Haile Mariam per conquistare l’Ogaden, terra etiopica abitata da tribù somale, assieme al colonnello Shek Hassan Daher Aweys, costituì le brigate islamiche, che furono comunque sconfitte grazie all’intervento sovietico a fianco di Addis Abeba. I due sono stati fotografati per le strade di Mogadiscio pochi giorni dopo l’attacco alla due torri di New York, l’11 settembre 2001, mentre inneggiavano a Osama Bin Laded e brandivano le fotografie del capo di Al Qaeda.
La resa di Hassan Turki, che per anni è stato l’uomo di Al Qaeda in Somalia, è stata motivata da alcuni osservatori con il fatto che qualcuna delle fazioni antagoniste all’interno dei guerriglieri islamici voleva ammazzarlo.
Non sarebbe il primo caso. Anche lo stesso Shek Hassan Daher Aweys è scappato tra le braccia governative per cercare protezione (ed è agli arresti domiciliari a Mogadiscio) mentre Omar Shafik Hammami, più conosciuto come Abu Mansur Al Ameriki, uno dei comandanti più famosi perché cittadino americani, è stato ucciso dagli shebab che l’avevano condannato a morte per “narcisismo”.
Per altro proprio un paio di giorni fa Hassan Turki è stato tolto dalla lista dei terroristi più ricercati dagli americani. Secondo alcune fonti somale avrebbe promesso la sua collaborazione per la cattura di Samantha Louise Lewthwaite o Sherafiyah Lewthwaite, la vedova bianca, una ragazza inglese (ora dovrebbe avere 30 anni), accusata di essere uno dei comandanti degli shebab e di essere una degli organizzatori dell’assalto al centro commerciale Westgate di Nairobi, nel settembre 2013.
Massimo A. Alberizzi
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Nella foto in basso Samantha Lewthwaite