Speciale Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 28 gennaio 2015
Un abitante di Monguno, nello Stato del Borno, Nigeria, ha riferito ad Amnesty International: “C’è stato un avvertimento. Avevamo tutti paura. Mercoledì 21 gennaio 2015, alcuni militanti di Boko Haram sono venuti nel vicino villaggio di Ngurno e hanno invitato i residenti ad abbandonare il paesino, spiegando che presto avrebbero attaccato le baracche. Tutto ciò è stato riferito ai militari”. Altre fonti hanno confermato che, dopo l’attacco del 3 gennaio 2015 a Baga, i sanguinari settari hanno avvertito i residenti di un imminente assalto a Monguno.
In riferimento a Baga, Dono Baga e gli altri villaggi del circondario attaccati dai terroristi, una fonte militare ha confermato ad Amnesty International: “ Certo, tutti erano al corrente che presto ci sarebbero state nuove offensive dei Boko Haram nella regione. Loro stessi hanno messo in guardia gli abitanti due mesi fa che avrebbero attaccato le truppe della base della JTF [Joint Task Force] e i civili.
“E’ chiaro e evidente che le forze armate nigeriane hanno totalmente fallito nel loro compito: non hanno protetto la popolazione civile dagli atroci attacchi di Boko Haram, malgrado gli avvertimenti giunti con largo anticipo, specie per quanto concerne le offensive di Baga e Monguno. Questi ultimi episod dovrebbero rappresentare un forte segnale di allarme per le autorità nigeriane, l’Unione Africana e la comunità internazionale” – sottolinea Netsanet Belay, direttore Amnesty Africa, nel suo rapporto.
Domani, 29 gennaio, il consiglio di pace e sicurezza dell’Unione Africana dovrebbe discutere su un possibile dispiegamento di forze regionali contro Boko Haram. “E’ necessario che queste truppe siano dotate di uno specifico mandato: proteggere la popolazione civile. I militari coinvolti devono operare secondo le leggi internazionali per i diritti dell’uomo”, ha precisato Netsanet Belay.
Cornelia I.Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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